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Windows Server 2008: come fare gli aggiornamenti, prima che termini il supporto

Da oltre dieci anni Windows Server è diventato un punto di riferimento nei data center. Tra 6 mesi Microsoft non lo supporterà più e questo spinge gli amministratori a correre rapidamente ai ripari. Gli esperti suggeriscono le opzioni

Pubblicato il 03 Giu 2019

concept di server

Windows Server 2008 sta arrivando a fine corsa. Con l’avvicinarsi della fatidica data, il 14 gennaio 2020, termina il supporto. Gli amministratori devono risolvere non poche questioni: dall’individuazione del vecchio software alla verifica della compatibilità dell’hardware usato nei data center (nel caso decidano la strada dell’aggiornamento). Il tutto considerando la via alternativa del cloud.

Windows Server 2008 e 2008 R2

Il fatto è che sono passati più di 11 anni da quando Microsoft ha rilasciato Windows Server 2008. Ancora oggi sono moltissime le organizzazioni che nei loro data center utilizzano come sistema operativo R2 2008 o 2008. Il motivo è semplice: se funziona, perché cambiarlo? La decisione del vendor di portare al capolinea il sistema operativo comporta non pochi grattacapi.

I responsabili dei data center possono scegliere tra diverse opzioni per procedere con l’aggiornamento di Windows Server 2008. La stessa Microsoft, così come altri fornitori, stanno promuovendo applicazioni e servizi attraverso varie formule di offerta in cloud. Ecco perché gli esperti consigliano agli amministratori di informarsi bene prima di fare qualunque scelta. A partire dall’analisi.

Prima di tutto procedere con l’inventario dei server

Quanti server vanno aggiornati? 50 o 500? Ma, soprattutto, che cosa fanno queste macchine? Sono domande semplici, ma niente affatto banali. Inventariare è un primo passo fondamentale per raccogliere tutte le informazioni necessarie a capire i carichi di lavoro coinvolti. Anche se si conosce la risposta, questo esercizio è utile per tutti i membri del team ICT: di vecchia data o neoassunti.

Mappare e capire come sono gestiti gli ambienti Windows Server 2008 e R2 serve ad avere una fotografia di ogni singola macchina, che aiuterà a capire se il server in questione verrà presto dismesso, non è in produzione oppure è utilizzato come semplice server di appoggio o come ambiente di test e di sviluppo. Come sottolineano gli esperti, fare l’inventario non è mai piacevole ma, comunque, è un’operazione necessaria. Anche perché nel momento in cui Windows Server 2008 non riceverà più gli aggiornamenti sul cloud saranno chiamati in causa i responsabili della sicurezza che chiederanno informazioni precise.

Come determinare il percorso di migrazione

Dopo aver fatto il punto sui server, il ruolo svolto dalle macchine equipaggiate con Windows Server 2008 costituirà la ratio per orchestrare le opzioni di migrazione. I servizi basati sulle funzioni come, ad esempio, Active Directory, i servizi relativi al dominio dei nomi o i server di stampa, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel data center.

In molti casi è possibile assegnare un nuovo ruolo in affiancamento a quello esistente, con relativa migrazione sia degli utenti che dei servizi. Ad esempio, è possibile portare un server di stampa Windows Server 2016 in linea a fianco di un print server 2008 esistente e quindi utilizzare un sistema di dominio dei nomi più corto per il vecchio server name puntandolo sul nuovo server. Questa operazione consente di minimizzare o addirittura evitare l’interruzione del servizio agli utenti finali. Identificare i server e i ruoli impone la pulizia e la rimozione dei server aggiuntivi. La migrazione built-in dei ruoli relativi all’infrastruttura Microsoft è più facile rispetto allo spostamento delle applicazioni tradizionali in quanto si sa subito dove trovare le varie componenti software.

Complicazioni nella migrazione legate alle applicazioni

La più grande sfida per l’aggiornamento di Windows Server 2008 sono le applicazioni: la mappa della complessità applicativa può variare da un singolo punto di installazione a centinaia di server. La prima domanda che la direzione IT deve porsi, dunque, è se un’applicazione possa essere spostata o debba essere reinstallata. Il che sembra facile ma, in realtà, può rivelarsi molto più complicato di quanto non si possa credere. Intanto l’applicazione deve essere stata aggiornata più volte l’anno per garantire maggiore sicurezza e stabilità, il che non è affatto scontato.

Su questa linea di ragionamento si aggiunge un altro problema, che è quello di reinstallare correttamente un software che si porta dietro diversi aggiornamenti. Non è che quando si decide basta semplicemente fare clic sul wizard di installazione. È necessario, infatti, identificare quello specifico software addizionale il che, spesso, significa trovare il programmatore dell’applicazione (sempre che sia ancora reperibile) per ricevere ulteriore assistenza. Il che introduce ancora più complessità al processo.

È indubbio che, nel caso di un aggiornamento o di un’offerta basata sul cloud, il venditore molto probabilmente spingerà verso una migrazione applicativa. Certo è che una migrazione in cloud non è il primo pensiero di chi si sta chiedendo cosa fare per aggiornare le applicazioni Windows Server 2008. Molte applicazioni hanno ora un’offerta SaaS, il che comporta nuovi costi operativi e ulteriori complicazioni. Oltre al cloud, c’è un’altra opzione: il cosiddetto in-place upgrade, una strategia che consente di ripristinare i file di sistema corretti, risolvendo i malfunzionamenti riscontrati senza perdere le applicazioni. La procedura può fornire una rapida soluzione alla maggior parte dei problemi sopra elencati ma, comunque, ha le sue sfide. Come sottolineano gli esperti, l’importante è fare di tutto un backup e, una volta scelta l’opzione Aggiorna ora, si indichi in modo esplicito i programmi e i file che si vogliono conservare.

Cliccando sull’opzione Cambia elementi da mantenere, è invece possibile indicare gli oggetti da mantenere e rimuovere.

Come aggiornare Windows Server 2008

Per procedere all’aggiornamento di Windows Server 2008 è necessario prima verificare che l’hardware utilizzato sia è in grado di supportare i nuovi sistemi operativi. Fortunatamente, Microsoft offre un elenco degli hardware che supportano Windows 2016 o Win 2019. È lapalissiano avere l’accortezza di evitare tutti i server non supportati.

Se si eseguono carichi di lavoro prevalentemente virtualizzati, il processo di aggiornamento del sistema operativo risulta semplificato. La maggior parte delle volte, una macchina virtuale (VM) richiede solo un aggiornamento dell’hardware virtuale, nonché degli strumenti o dei driver.

Con l’hardware corretto, l’aggiornamento dovrebbe essere un processo semplice: non è possibile aggiornare Windows Server 2008-2016 o 2019 senza un aggiornamento a Windows Server 2012. L’approccio multistadio richiede più tempo e impegno, il che aumenta il rischio che qualcosa possa non funzionare correttamente. Quindi, sempre e in ogni caso, ricordarsi di avere i backup a portata di mano, per ogni evenienza…

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