Milano – Fondata nel 2001 a Burlington, Massachusetts, dove ha la sua sede principale, e presente in modo diretto in Italia, a Milano, dal 2006, Acronis è una società la cui attività ha una focalizzazione precisa: garantire alle imprese utenti la continuità delle operazioni gestite da sistemi Windows e/o Linux attraverso soluzioni software per il backup, la distribuzione, la migrazione e il recovery dell’intero ambiente operativo, cioè software di base, applicazioni e dati. Con circa 650 dipendenti e un fatturato annuo di 120 milioni di dollari (nel 2008), Acronis è una società di medie dimensioni rispetto ai grandi nomi che operano nel suo campo. Ma sta crescendo a tassi attorno al 20% anno su anno e conta oltre 140 mila clienti (per un totale di oltre tre milioni di installazioni) nel mondo, che comprendono realtà di ogni tipo e dimensione: dalle piccole e medie imprese sino a multinazionali come Bt, Chevron, Shell e Volkswagen ed enti governativi dalle esigenze critiche, come l’aviazione militare Usa.
Alla base di questi risultati sta probabilmente il fatto che Acronis opera in un’area che se da un lato è quella il cui mercato è più saturo, dall’altro, secondo gli analisti Idc, è anche quella dove l’offerta è più matura e, quindi, dove l’utenza è più ricettiva a proposte innovative in grado di rispondere alle nuove esigenze. “Le soluzioni di backup e disaster recovery – osserva Laurent Dedenis, Executive VP Emea della società – devono oggi potersi misurare da un lato con le nuove esigenze funzionali portate dall’esplosione in volume dei dati e dalla evoluzione delle infrastrutture e dell’ambiente operativo (dalla virtualizzazione dei sistemi alla crescente distribuzione dei dati sui desktop e presso gli utenti), e dall’altro lato con la necessità di migliorare il rapporto tra costi e livello di riduzione del rischio”.
Acronis è nelle condizioni di soddisfare tali richieste, tra loro contrastanti, grazie alla tecnologia di imaging, brevettata, che sta alla base delle sue soluzioni e che realizza una copia “bare metal” del disco, cioè portata a livello del supporto fisico. Il sistema operativo, i file di configurazione e impostazioni utente, le applicazioni e, ovviamente, i dati vengono quindi disaccoppiati dall’hardware e resi trasportabili. Ciò velocizza il ripristino delle operazioni, non dovendosi reinstallare il sistema operativo e potendo sfruttare anche hardware differenti. Per lo stesso motivo diventa facile distribuire il disco “clonato” su nuovi e diversi sistemi, ad esempio per aggiornare o sostituire il parco client. Acronis offre anche strumenti di gestione del disco, con funzioni di partizionamento, avvio e ripristino, riparazione di danni e altro; soluzioni per la migrazione dei dati tra server fisici, server virtuali e da server fisici a virtuali e viceversa e soluzioni per la deduplicazione dei dati. Quest’ultimo processo, che elimina i dati ridondanti sostituendoli con una copia unica indicizzata presso tutte le applicazioni che ne fanno uso, può essere svolto sia presso il sistema di origine sia presso quello di destinazione, in modo da sfruttare, a seconda dei casi, l’alleggerimento del traffico di rete data dall’uno o la velocizzazione del backup data dall’altro. La tecnologia Acronis non richiede hardware dedicato e rende quindi la deduplicazione alla portata economica anche delle Pmi, alle quali si aprono tutti i vantaggi in termini di prestazioni e soprattutto di risparmio di spazio che ne derivano.
Acronis storage enterprise anche per la Pmi
Tramite un’esclusiva tecnologia di disk imaging, la società offre una serie di soluzioni per la protezione e la gestione dei dati, dal backup e recovery, alla deduplicazione e alla migrazione tra ambienti fisici e virtuali, le cui elevate prestazioni possono essere messe al servizio anche della media e piccola impresa. Nella foto Laurent Dedenis, Executive VP Emea Acronis
Pubblicato il 08 Feb 2010
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