Durante un recente Executive Dinner di ZeroUno It security: individuare e gestire le criticità del percorso realizzato in collaborazione con Dedagroup, Luca Bechelli, Comitato direttivo e Comitato tecnico–scientifico, Clusit ha commentato alcuni dati significativi tratti dal Rapporto Clusit 2016 relativi alla natura e alle evoluzioni degli attacchi informatici in Italia (figura).
Di questo servizio fanno parte anche i seguenti articoli: | |
LO SCENARIO – Sicurezza informatica: ecco i problemi che stanno affrontando le aziende italiane | |
IL DIBATTITO – Sicurezza informatica e aziende: quali sono i freni? | |
LE SOLUZIONI – Sicurezza informatica: i servizi del C-Soc di Dedagroup |
Ecco le sottolineature proposte dall’analista rispetto ai trend in atto:
- Basta poco ai cybercriminali – “Diminuiscono gli attacchi Apt del 43% ma aumentano gli attacchi informatici che sfruttano vulnerabilità note; questo significa – sottolinea Bechelli – che i cybercriminali non hanno più bisogno di tecniche avanzate per essere efficaci: spesso le aziende, per esempio, semplicemente non aggiornano adeguatamente i sistemi e vengono sfruttate le vulnerabilità che nascono da queste disattenzioni”. Non siamo dunque di fronte a hacker più abili ma piuttosto alla scarsa abilità delle aziende nel difendersi.
- Mobility sottovalutata – Aumentano gli attacchi informatici agli strumenti mobile, tipicamente ancora mal protetti dalle imprese.
- Più malware, più dannoso – Cresce del 126% il malware; un dato che deve far riflettere se si considera, come ha sottolineato Bechelli entrando nel merito della qualità di questi attacchi rilevati, “che si tratta non di malware ‘generico’ ma di attacchi che producono gravi conseguenze, come, per esempio, i ransomware [malware che limita l'accesso al dispositivo infettato, richiedendo un riscatto per rimuovere la limitazione – ndr]”
- Utenti nel mirino – Si assiste a una crescita del 1500% degli attacchi di Phishing: “La tendenza è forte perché questi attacchi funzionano: di fronte all’e-mail malevola c’è ‘sempre’ un utente che cade nel tranello” dice Bechelli.
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