Un miliardo di ransomware ha colpito il mondo nel 2016, è quanto rilevato nel report delle minacce informatiche dal titolo “2016 Security Roundup: un anno record per le minacce alle aziende” a cura dei laboratori Trend Micro, fornitore di soluzioni di sicurezza. In particolare, il numero di famiglie ransomware l’anno scorso ha registrato una crescita del 752%, passando da 29 a 247 e il numero di ransomware che si è abbattuto su utenti, aziende e organizzazioni in tutto il mondo è stato di 1.078.091.703. A questo numero di minacce corrisponde una perdita complessiva di circa 1 miliardo di dollari.
L’Italia è stata raggiunta dal 2,4% dei ransomware che sono circolati nel mondo, a livello Emea è la più colpita con un 9,62% e supera di gran lunga nazioni come Spagna (6,74%), Germania (6,47%), Francia (5,73%) e Regno Unito (3,47%). Il numero totale di malware intercettati in Italia nel 2016 è stato di 22.104.954. L’Italia si colloca inoltre tra i Paesi con il numero maggiore di app maligne scaricate (oltre 2 milioni e mezzo nell’arco dell’anno), mentre le comunicazioni spam inviate dall’Italia nel 2016 sono state 22.550.991. Sul fronte dei problemi relativi al mondo bancario, nel 2016 sono stati 4.686 i malware di online banking che hanno colpito l’Italia e aumentano nuovamente i malware diretti ai sistemi PoS che hanno colpito l’Italia. Nel 2015 erano 25, nel 2016 sono 68.
Nel 2016 Trend Micro e la Zero Day Initiative (Zdi) hanno scoperto 765 vulnerabilità. Rispetto al 2015 le vulnerabilità Apple sono aumentate del 145% mentre i bug Microsoft sono diminuiti del 47%, l’utilizzo di nuove vulnerabilità negli exploit kit è sceso di un 71%. Questo è parzialmente dovuto agli arresti che hanno compromesso a giugno 2006 l’operatività di Angler.
Nel 2016 la Trend Micro Smart Protection Network ha bloccato più di 81 miliardi di minacce, registrando una crescita del 56% rispetto al numero di minacce disinnescate nel 2015. Nel secondo semestre del 2016 sono stati bloccati più di 3.000 attacchi al secondo e 75 miliardi di attacchi erano via mail, a dimostrazione che la posta elettronica resta il punto di accesso più utilizzato dai cybercriminali.
“Dal momento in cui le minacce si sono diversificate e sono diventate più sofisticate – ha dichiarato Ed Cabrera, chief cybersecurity officer for Trend Micro – i cyber criminali hanno spostato la loro attenzione dagli individui alle aziende, che dispongono ovviamente di risorse finanziarie maggiori. Nel 2016 abbiamo visto i cyber criminali estorcere denaro alle aziende e questo trend non è destinato a fermarsi”.