Sono molte le ragioni che possono provocare la perdita dei dati aziendali e generare il blocco dell’operatività. Il ransomware è certamente la causa più comune, l’evento che genera più preoccupazione: attualmente, difatti, lo scenario geopolitico globale è un perfetto brodo di coltura per organizzazioni cyber-criminali sempre più capaci e perniciose e il numero di attacchi si moltiplica a vista d’occhio. Tuttavia, incidenti di qualsiasi natura (incendi, errori umani, ecc) mietono altrettante vittime tra le imprese non adeguatamente protette.
Ma quante realtà produttive hanno una visione chiara di cosa sia necessario fare per garantirsi una adeguata protezione? Quante comprendono che spendere in sistemi di backup e disaster recovery avanzati non è solo un costo, bensì un investimento? Quante imprese hanno stabilito quanto e come investire per proteggere i loro asset informatici?
E quali sono i trend nel settore della Data protection?
Sono questi i quesiti che si è posta Veeam, multinazionale attiva nel settore nelle soluzioni di Modern Data Protection, e ai quali ha dato risposta attraverso il Data Protection Trends Report 2023, tema della conferenza stampa internazionale alla quale ZeroUno ha partecipato.
Il futuro della Data protection
Nonostante le soluzioni di Backup e di ripristino siano, intuitivamente, gli scudi più efficaci contro gli effetti dei cyber attacchi e degli eventi che generano interruzioni e perdita di dati, la loro adozione non sempre va di pari passo con l’evoluzione delle architetture informatiche delle imprese, che oggi vedono il proliferare di ramificazioni ibride e cloud.
“Oggi, per esempio, è necessario che le aziende proteggano anche l’Infrastruttura come servizio (IaaS) e il Software come servizio (SaaS) tanto quanto i data center interni. Le soluzioni tradizionali di backup non sono più sufficienti”, ha spiegato Jason Buffington, VP e Market Strategy di Veeam, introducendo i risultati che emergono dal Data Protection Trends Report 2023.
Attraverso una società di ricerca indipendente, Veeam ha condotto la sua quarta indagine annuale sul tema, coinvolgendo 4.200 tra leader, implementatori IT e organizzazioni di tutte le dimensioni e di tutto il mondo.
Intervistati su una serie di fattori, sfide e strategie per la protezione dei dati, i partecipanti hanno messo in luce alcuni punti specifici:
- i responsabili IT ritengono di non avere sistemi di protezione realmente efficaci. Difatti, gli approcci di backup tradizionali non sono in grado di gestire i carichi di lavoro moderni, da IaaS e SaaS ai container, o non riescono a farlo in maniera integrata. Il loro sistema di ripristino è lento e del tutto inaffidabile.
- per far funzionare le aziende è necessaria una protezione dati moderna: l’80% delle organizzazioni ritiene di avere un divario tra le reali esigenze di sicurezza informatica e le prestazioni dei propri sistemi di data protection. In particolare, l’82% è conscio di non essere abbastanza rapido nel ripristino dell’operatività dopo un attacco, mentre il 79% lamenta un “gap di protezione” tra la quantità di dati che possono perdere e la frequenza con cui i loro sistemi li proteggono.
- la maggior parte delle organizzazioni non protegge i carichi di lavoro in modo olistico, bensì si preoccupa solo dello storage sottostante;
- il 57% delle organizzazioni prevede di cambiare la protezione primaria dei dati nel 2023 e, di queste, l’85% prevede di aumentare il budget mediamente dell’8,3%.
- I carichi di lavoro incentrati sui container sono sempre più diffusi: il 52% degli intervistati sta attualmente eseguendo container, mentre il 40% delle organizzazioni sta pianificando l’implementazione di container.
Secondo l’indagine, l’aspetto più importante che le organizzazioni cercano in una moderna soluzione di protezione dei dati è l’integrazione della protezione dei dati in una strategia di lavoro basata sul cloud. “È importante che le aziende siano certe dell’efficacia del proprio sistema di backup supporti la mobilità tra i cloud”, ha aggiunto Buffington.
I maggiori trend secondo il rapporto Veeam
- L’affidabilità e la coerenza (della protezione di IaaS e SaaS insieme ai server del data center) sono i fattori chiave per migliorare la protezione dei dati nel 2023. Oggi non sono rare le organizzazioni che cercano di proteggere i loro dati ospitati nel cloud con soluzioni di backup legacy: è probabile che nel 2023, molte di queste integreranno il backup del loro data center con funzionalità IaaS/PaaS e/o SaaS.
- Analogamente a come non esiste un solo tipo di ambiente cloud, non esiste un solo scenario di protezione del cloud. Le organizzazioni dovrebbero prendere in considerazione le soluzioni in cloud per la conservazione, il backup (BaaS) e infine il ripristino di emergenza (DRaaS).
Per essere efficaci, le soluzioni in cloud devono potersi integrare con altre tecnologie di rilevamento e ripristino informatico presenti in azienda, per garantire un maggior livello di resilienza. Per tali motivi, riporta la ricerca, nel 2025, il 74% delle imprese effettueranno il backup dei dati utilizzando soluzioni in cloud, contro l’attuale 67%, così che le aziende che usano tool on-premise per il backup passeranno dal 33% al 23% nei prossimi 3 anni.