Secondo Idc quest’anno le organizzazioni devono gestire oltre 1.800 exabyte di dati, veri e propri asset da proteggere e da mantenere sempre disponibili per le applicazioni. Questo è il mestiere di società come Emc, che recentemente ha presentato la propria divisione, dedicata proprio alle soluzioni di backup e recovery dei dati. Si tratta della divisione Brs (‘Backup and Recovery Systems’) nata poco più di un anno fa e già accreditata di oltre 60mila sistemi installati e 45mila clienti nel mondo, con un obiettivo di fatturato per quest’anno di 3 miliardi di dollari. La divisione è nata anche sull’onda delle acquisizioni di quelli che sono diventati i prodotti di punta di questa offerta, Avamar e Data Domain, che si sono aggiunti al più ‘anziano’ Networker. Interessante notare come l’offerta di soluzioni di backup & recovery di Emc si sia progressivamente sintonizzata con le esigenze della propria clientela attraverso successive integrazioni tra le diverse linee di prodotto, fino alla più recente integrazione di Data Domain con Avamar. A questa integrazione ha preso vita Avamar 6.0, che integra i sistemi di deduplicazione storage Data Domain e offre nuove funzionalità per la protezione degli ambienti VMware. Questa integrazione, spiega il vendor, consente di “progettare infrastrutture di ripristino ottimizzate e scalabili e consolidare la gestione dei provessi di protezione dei dati e indirizzare backup selezionati verso i sistemi più adatti sulla base di attributi specifici del workload” .
Oltre il 60% del mercato
In prospettiva però, spiega Marco Rocco (nella foto), Regional Sales Director e a capo della divisione Brs, quello che è più iportante è il fatto di trovarsi oggi all’avanguardia di quello che appare come il trend più significativo nell’ambito del backup & recovery, ovvero l’emergere delle appliance dedicate, che stanno progressivamente erodendo mercato al software di backup e al backup su nastro. Le appliance sono prodotti hardware-software ‘special purpose’ ovvero specificamente disegnate per il backup e il rapido recovery dei dati e che utilizzano le tecniche più avanzate; tra queste la deduplicazione dei dati è alla base, secondo Rocco, della trasformazione in atto nel mondo del backup e soprattutto del crollo della ‘tape automation’ (passata, in valore, dal 12% del mercato nel ’99 al 4,6% del 2010).
Da qui l’interesse dei principali vendor, che si sono mossi con grandi investimenti in soluzioni basate su appliance e deduplicazione dei dati per arricchire la propria offerta, sia attraverso acquisizione di aziende e prodotti specializzati (è il caso di Emc e di Ibm) piuttosto che attraverso alleanze (come Dell con Symantec) o attraverso sviluppi in house di nuove funzionalità, come nel caso di Quantum.
La leadership di Emc sul fronte delle appliance per il backup e recovery è certificata da Idc, che le attribuisce una quota di mercato, nel 2010, di oltre il 64% (con 1085 milioni di dollari di ricavi e capacità gestite di oltre 246 mila terabyte) largamente davanti a Ibm (16,5%) Hp (4,7%) e, con quote minori, Oracle e Quantum.