Le parole d’ordine verso il nuovo obiettivo di crescita nel mondo business sono risuonate più volte durante la decima International Kaspersky Lab Partner Conference, l’evento aziendale annuale di Kaspersky Lab che si è tenuto in luglio a San Pietroburgo. Nel 2007, su un totale di oltre 200 milioni di dollari di fatturato, il mercato enterprise ha prodotto il 33% delle revenue, contro il 55% del mercato consumer e il 12% delle vendite di licenze tecnologiche ad altri operatori It. La fetta del giro d’affari del settore business è destinata a crescere un po’ già alla fine di quest’anno (obiettivo complessivo di fatturato: 350 milioni di dollari) con il rilascio della versione 8 dell’attuale offerta corporate (preceduta nei mesi scorsi dal rinnovo del prodotto consumer: Internet security 2009 e Anti-Virus 2009). Ma gli occhi sono puntati soprattutto sul lancio di una nuova soluzione enterprise – dotata di tutte le funzionalità richieste dai clienti aziendali, integrata con servizi hosted e supportata da partner Kaspersky Lab cui è stato richiesto un salto qualitativo – che avverrà entro la fine del prossimo anno.
Nel mirare a quest’obiettivo gli uomini guidati dal vulcanico Ceo e fondatore Eugene Kaspersky esprimono un misto di fiducia e di realismo. “Abbiamo le risorse per introdurre nuove funzionalità, piattaforme e modelli di business” dice il numero uno di Kaspersky Lab, società con sede a Mosca, ma con un giro d’affari che oggi è generato per il 45% in Europa Occidentale e Centrale, per il 26% nell’area Est Europa, Medio Oriente e Africa, per il 10% nelle Americhe e per il 7 nell’area Asia-Pacifico (il restante 12% deriva dall’Oem). Kaspersky esclude dalle innovazioni possibili solo le appliance, che definisce “hardware” che potrebbero solo danneggiare il network di partner. Soggetto che continuerà sempre a giocare un ruolo chiave nelle strategie della società, anche in quelle rivolte al mercato corporate. Così importante il ruolo dei partner che Kasperky ha affermato: “Noi dipendiamo dalla comunità dei partner per assolvere la nostra missione di salvare il mondo dagli e-criminals”.
Mentre festeggiano una costante crescita di notorietà e vendite nel mercato consumer, i manager di Kaspersky Lab non nascondono di avere ancora molto lavoro da fare per conquistare il mondo delle imprese. Eugene Buyakin, Coo del produttore di sicurezza nato nel 1997, parla infatti di “prossimo passo” e, come Andreas Lamm, managing director per l’Europa con headquarter vicino a Stoccarda, non ha problemi a dire che “siamo solo agli inizi”. Lamm ricorda che “Kaspersky Lab è nata nel mercato retail, ma abbiamo comunque già un’apprezzabile quota nel mercato delle piccole e medie imprese e presenze rilevanti in qualche grande realtà. Solo per fare qualche nome, Deutsche Bahn in Germania, Generali e Swarovski in Austria, Eads in Francia, Leeds Teaching Hospital in Gran Bretagna, e il Ministero degli Esteri in Italia”.
La strategia in quattro “P”
Quali saranno le priorità della strategia corporate di Kaspersky Lab? Il chief operating officer le riassume in 3 P: “Prodotti, personale tecnico e di vendita, partner. Aggiungerei una quarta P: profitti”. A proposito di prodotti: la forza di Kaspersky Lab sono sempre state le tecnologie per la difesa degli endpoint. Nonostante il ruolo imprenditoriale, Kaspersky (nella foto in basso a destra) è
ancora oggi considerato un’autorità come studioso di malware e sviluppatore di soluzioni. Questo marchio di specialista nella protezione dei pc e altri device, non sembra essere considerato da Kaspersky Lab un problema nella sua scalata al mercato enterprise: “La protezione degli endpoint continuerà a essere il cuore dei sistemi di sicurezza”, taglia corto Buyakin. Che ricorda anche come oggi stia ancora crescendo il numero di Pc aziendali connessi a Internet, come cellulari e smartphone stiano proliferando come strumenti connessi alle reti aziendali.
Intervistato da ZeroUno, Lamm (nella foto a fianco a sinistra) conferma che, anche nell’approccio al mercato enterprise, “la focalizzazione di Kaspersky Lab continuerà a essere rivolta alla protezione dal malware. Non credo che le imprese possano affrontare efficacemente tutte le problematiche di sicurezza rivolgendosi a un singolo fornitore e controllando tutte le attività di security da un’unica console. Le specializzazioni nella sicurezza sono diverse. I tentativi di integrarle tutte sono stati finora fallimentari. In ogni azienda ci sarà sempre bisogno di qualche fornitore diverso per affrontare tematiche specifiche con console dedicate a monitorare le relative attività”. Questo non significa però che Kaspersky non s’impegnerà a sviluppare e proporre soluzioni in aree nuove. “Le imprese hanno bisogno di firewall specifici e funzionalità adattabili alle policy. Nella versione 8.0 della nostra offerta corporate ci saranno, per esempio, nuove tecnologie di auto protezione integrate con gli ambienti Cisco e Microsoft”. Altri ambiti su cui pone particolare enfasi la società russa sono il data leakage e le minacce interne. “Inoltre – continua Lamm – stiamo rafforzando i servizi hosted nell’ottica di proporre sempre di più soluzioni con il modello Software as a Service”. La capacità di sfruttare le soluzioni hosted e di proporre alternative di tipo SaaS è uno dei requisiti che Kaspersky chiederà di sviluppare ai propri partner nel mercato corporate.
Massima centralità ai partner
Il vendor russo prevede di unificare a livello internazionale alcune politiche rivolte ai partner (“Prevediamo di creare un unico listino e una sola scala di sconti a livello europeo – spiega il numero uno europeo – nonché di istituire una certificazione internazionale”) ma poi punta moltissimo sulla dimensione locale. “La nostra azienda è sempre cresciuta grazie al successo delle organizzazioni locali”, spiega Buyakin. “Per lo sviluppo nel mercato corporate – conclude Lamm – rafforzeremo i servizi di supporto locali a disposizione di clienti e partner”.
L’Italia è una delle prime nazioni in cui sono stati previsti importanti investimenti nella creazione di un’organizzazione locale. Da qualche mese Kaspersky Lab è presente direttamente a Roma, con una sede nella zona centrale di Trastevere. Responsabile è Alexander Moiseev, già business development manager della regione sud dell’Europa a Mosca.
È previsto che entro la fine del 2008 il team italiano raggiunga i 15 dipendenti. Attualmente in Italia l’azienda si appoggia su una rete di otto distributori e migliaia di rivenditori.