Regali e gadget natalizi portano stanno incrementando il numero di dispositivi IoT-Internet of Things che popolano il mondo, si tratta di oggetti professionali, privati, ma anche di giocattoli sempre più evoluti. I rischi per la sicurezza (e la privacy) sono quindi altrettanto innumerevoli. Trend Micro suggerisce otto considerazioni da tenere presenti nel momento in cui si acquista un dispositivo smart.
- Dati personali. Fare attenzione alle informazioni richieste dal dispositivo che si sta per comperare, leggere le norme sulla privacy del costruttore; i device smart, inclusi i giocattoli, richiedono informazioni personali come il nome, l’età, la data del compleanno, il genere e l’indirizzo di casa. Nel caso di una violazione di dati, i cyber criminali entrano in possesso di queste informazioni, che possono appartenere anche a minori.
- Localizzazione. Monitorare la loro posizione in tempo reale con il Gps è facile. Di recente, però, è stato scoperto che un dispositivo di questo genere aveva un bug che consentiva a estranei di tracciare la posizione di minori. In questi casi bisogna sempre capire bene come funzionano questi dispositivi e impostare quanto la localizzazione deve essere specifica.
- Immagini e video. I dispositivi smart con fotocamere integrate consentono di condividere immagini e video istantaneamente e in maniera molto semplice. Può capitare che i minori finiscano con l’inviare immagini a persone che non conoscono o che una terza parte riesca a impossessarsi del controllo della fotocamera. È quindi meglio chiedersi se è indispensabile acquistare un dispositivo con una fotocamera e nel caso permettere a questa di funzionare solo quando il dispositivo è in uso, controllare cosa viene condiviso e utilizzare avatar al posto delle immagini personali.
- Audio. Alcuni dispositivi smart funzionano con comandi vocali e conservano le registrazioni audio per funzionare in maniera efficace. Ma dove vengono conservate queste registrazioni? E per quanto tempo? E come potrebbero essere utilizzate? In questi casi è meglio disattivare l’impostazione di registrazione di default e rivedere e nel caso cancellare i file non più necessari.
- Comunicazioni vocali. I dispositivi smart si connettono e comunicano con gli altri dispositivi attraverso internet. Falle nella sicurezza possono permettere a una terza persona di inserirsi nelle conversazioni. In caso di minori, un estraneo potrebbe parlare con un bambino. In questi casi bisogna controllare se esiste un’opzione per disabilitare la comunicazione a due vie ed educare a essere informati nel caso di comunicazioni strane.
- Messaggi di testo. L’anno scorso un attacco cyber ai danni di un produttore di giocattoli ha diffuso in rete 190GB di foto e conversazioni tra genitori e figli. Anche in questo caso è sempre meglio verificare le impostazioni relative alla messaggistica e verificare sempre la lista contatti.
- Dati biometrici. I dati biometrici nei dispositivi intelligenti possono essere utilizzati per modificare caratteristiche comportamentali e fisiche. Per esempio una bambola che registra le conversazioni e processa i dati attraverso internet per fornire risposte a eventuali domande può mettere a rischio i dati personali ma anche influenzare i comportamenti, come le decisioni di acquisto e molto altro. In questo caso è fondamentale verificare che il produttore richieda il consenso scritto alla raccolta dei dati biometrici e scoprire se c’è un’opzione per impedirla.
- Cloud storage. I produttori di dispositivi smart possono utilizzare lo storage in cloud per controllare e processare i dati. Ovviamente i dati nel cloud possono essere compromessi. In questo caso è meglio preferire un dispositivo che ha un software di sicurezza installato da un provider affidabile, verificare sempre le opzioni del servizio di storage e nel caso disattivarlo.
Per maggiori informazioni: IoT, il mercato in Italia e gli strumenti del fare