Moltiplicazione delle modalità di accesso alle reti e alle risorse aziendali dall’esterno, comprese quelle legate al fenomeno Byod. Crescente tendenza delle imprese a migrare in cloud applicazioni critiche, se non interi data center. “Sono tutte evoluzioni – fa rilevare Antonio Madoglio, System Engineer Manager di Fortinet Italia (ricordiamo che recentemente è stato nominato il nuovo Country Manager, Filippo Monticelli) – che riportano in primo piano il ruolo della sicurezza a livello edge delle reti [periferia della Rete, ossia terminali che si interconnettono tramite la rete stessa ndr]”.
Già fino a poco tempo fa, anche a causa dell’esplosione dei paradigmi cloud e mobile in corso, sembrava che la cosiddetta “difesa perimetrale” fosse diventata una strategia di security obsoleta. Questo discorso si giustificava con il fatto che i tradizionali apparati di protezione edge, i firewall, erano insufficienti a rispondere a tutte le esigenze di security, creavano complessità di gestione e spesso rappresentavano dei colli di bottiglia.
Fortinet, con gli annunci più recenti, ha lanciato un’offensiva contro questi problemi legati alle tecnologie di security tradizionali e contro le minacce che più hanno iniziato a impensierire i responsabili della sicurezza: gli Advanced Persistent Threats (Apt). “Oggi la nostra è una network security platform multifunzionale, che può essere implementata sotto forma di appliance fisiche o virtuali”, sottolinea il responsabile tecnico della branch italiana del vendor californiano che ricorda che “tra i market driver che oggi i responsabili It devono tenere in considerazione, ci sono sia le necessità di sicurezza sotto diversi punti di vista, sia le prestazioni delle reti, sia il paradigma del software defined networking (Sdn)”.
Debutta la nuova versione del sistema operativo FortiOs, la 5.2. “Anche se formalmente è una nuova minor release – precisa il System Engineer Manager di Fortinet Italia -. in realtà è come se fosse una major release perché include un innovativo framework contro gli Apt”. Questo framework integra nuove caratteristiche di sicurezza pensate per consentire una protezione efficace e autoadattiva contro gli Apt, gli attacchi zero-day e altri. Favorisce una più stretta integrazione tra i firewall Fortigate e la FortiSandbox, dove i codici identificati per il loro comportamento anomalo vengono messi in quarantena e fatti girare per verificare l’impatto sui sistemi operativi presenti nell’azienda. Grazie, infine, a continue innovazioni dell’hardware proprietario, i firewall Fortinet garantiscono un throughput molto superiore alla media del mercato, come certificato anche da recenti test della società indipendente Nss Labs. Lusinghieri sono anche i risultati per quanto riguarda la protezione complessiva e il rilevamento di tecniche di evasione. Infine, va sottolineato l’impegno di Fortinet nel favorire la migrazione verso la virtualizzazione e il modello cloud. Proprio di poche settimane fa, per esempio, è l’annuncio del supporto per l’accesso sicuro alla piattaforma cloud Microsoft Azure.