MILANO – La versione 3 di Access Manager presentata recentemente, permette a Novell di completare la suite per l’identity management insieme a Novell Identity Manager 3 e Novell Sentinel. “Abbiamo già un centinaio di implementazioni in Italia di iChain, precedente versione del software di gestione degli accessi – afferma Marco Venuti, presales director di Novell Italia –, ma il suo nome, insieme ad altri limiti tecnici, non ne hanno certo aiutato la diffusione e il riconoscimento da parte degli analisti. Con la nuova denominazione abbiamo voluto fornire un’identità precisa al prodotto, oltre a introdurre feature che permettono di distinguerci nettamente dalla concorrenza”. Le novità riguardano prima di tutto l’introduzione degli agent e l’apertura a Linux e Windows oltre a Netware. La soluzione di gestione degli accessi di Novell è in grado di proteggere l’accesso a ogni tipo di applicazione e di collegarsi facilmente ai database aziendali sfruttando ora anche le Active Directory e Sun One. “Inoltre, il supporto degli standard Saml (Security Assertion Markup Language) 2 e Liberty Alliance – prosegue Venuti – consente un’implementazione naturale di una federation senza bisogno di ulteriori tool. Ma la novità che ci distingue nettamente dalla concorrenza (si parla di Ca e Sun per esempio, ndr) è la presenza del client Ssl-Vpn che viene scaricato automaticamente via browser sul client dell’utente che si collega in modalità non sicura da reti aperte. I diritti relativi, inoltre, sono gestiti dalla stessa Access Console”. L’accesso può avvenire non solo via http ma su qualsiasi canale disponibile, e la gestione unificata semplifica notevolmente la vita all’amministratore di rete che, tra l’altro, ha a disposizione una interfaccia dedicata. Proprio l’interfaccia grafica è stata riprogettata nell’ottica di unificare tutte le problematiche relative alla gestione delle identità all’interno dello stesso framework Novell. “Anche se non si può pretendere che un cliente acquisti in un colpo solo tutta la suite – ammette Venuti -; in Italia generalmente l’approccio è per fasi con una lieve prevalenza dell’identity manager e con l’intenzione di coprire tutta la gestione delle identità entro tre anni, ma non necessariamente con tool dello stesso vendor”. Altro fattore rilevante rispetto alla concorrenza riguarda la totale padronanza dello sviluppo delle soluzioni. “Su tre componenti – prosegue il manager – due sono state realizzate in casa. Novell, infatti, preferisce che i propri ingegneri si dedichino al miglioramento di prodotti che conoscono piuttosto che perdere tempo ad assemblare ‘frankestein’ tecnologici”.
Interessante, infine, la politica di pricing, che potrebbe aprire la strada a installazioni anche di fascia medio-bassa. “Non abbiamo un gradino di ingresso – spiega Venuti -, il cliente può scegliere il modello a licenza utente o a server e il pricing aggressivo di 10 dollari a utente ci permette un approccio anche alle Pmi confermato anche dalla estrema facilità d’uso della soluzione”. La strategia iniziale, inoltre, prevede l’aggiornamento gratuito per i clienti di iChain e un’offerta promozionale per chi usa già Identity Manager 3 o prodotti della concorrenza nell’ambito dell’Access Management o dell’accesso via Ssl. Insomma, un approccio particolarmente aggressivo per Novell nel settore dell’Identity Access Management che, a livello mondiale secondo Idc, dai 2,8 miliardi di dollari dovrebbe portarsi ai 4 miliardi di dollari entro il 2009 e dove l’Europa occidentale dovrebbe contribuire per circa 1,3 miliardi di dollari. Dei 4 miliardi globali, una fetta consistente riguarderà la subcategoria dell’accesso Single Sign On via Web con 1,6 miliardi di dollari di valore previsti sempre nel 2009.
Novell spinge sull’Identity Management
Quello dell’identity management è un mercato che, secondo Idc, oggi sfiora i 3 miliardi di dollari di cui un terzo riguarda i tool di accesso. Ed è questa l’area del nuovo annuncio Novell. Nella foto Marco Venuti, presales director di Novell Italia
Pubblicato il 03 Gen 2007
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