Indubbiamente il mercato europeo sta diventando sempre più competitivo e globalizzato. Questo implica una ridefinizione delle priorità non solo per le aziende che vogliono posizionarsi ai vertici del mercato, e fare così parte dei futuri protagonisti d’Europa, ma anche per le aziende di dimensioni medie e medio-piccole che oggi si trovano a confrontarsi con problematiche ben più complesse che in passato. In questo contesto la sicurezza è un elemento chiave per la credibilità e la competitività delle aziende europee. Si evidenziano in questo scenario due necessità fondamentali: da una parte vi è l’esigenza di assicurare la protezione dei dati da un punto di vista strettamente tecnologico; dall’altra parte le aziende devono necessariamente allargare l’orizzonte ben oltre questo aspetto e focalizzare l’attenzione su fenomeni non direttamente legati all’IT, ma senza dubbio ad essa correlati. Si pensi ad esempio ai gravi danni d’immagine e perdite finanziarie che derivano dalla perdita o il furto di dati sensibili e proprietà intellettuali che possono derivare da dinamiche quali l’errore umano o la sottrazione fisica, che essa occorra in azienda o all’esterno attraverso il furto o la distruzione dei dispositivi mobili o supporti di memorizzazione che stanno irrompendo in modo sempre più dominante in molti settori di attività. Il recente caso della perdita da parte del fisco britannico dei dati di circa 25 milioni di cittadini è un caso emblematico che dimostra come nessun settore sia immune da questo fenomeno e che è necessario correre ai ripari. E anche in questo caso, l’emergente modello di sicurezza come servizio, potrebbe essere una valida strada da percorrere per le aziende che potrebbero affidare la sicurezza da un punto di vista prettamente tecnico ad un provider esterno, con costi relativamente più contenuti rispetto a software proprietari, per i quali può essere estremamente oneroso il continuo aggiornamento rispetto alla protezione dalle nuove minacce che emergono continuamente. Se è infatti vero che la sicurezza può essere abilitata dall’IT, è altresì vero che dipende anche da tutta una serie di processi e di controlli interni all’azienda. Per garantire massimi livelli di sicurezza le aziende devono quindi lavorare per una mentalità della sicurezza che pervada ogni aspetto del lavoro quotidiano. L’utilizzo del SaaS, specialmente per quelle aziende che non raggiungono economie di scala interne, permetterebbe alle stesse aziende di potersi dedicare con maggiore impegno a quegli aspetti meno tecnici, ma di certo non meno indispensabili, della sicurezza.
Di questi e altri temi dedicati alla sicurezza si parlerà all’IDC Security Conference che si terrà a Milano il 16 e 17 aprile. Per informazioni: Telefono 02.28457386 – email: infoevents@idc.com
* Nina Bonagura (nella foto) è Senior Research Analyst – IDC European Vertical Markets