MILANO – Che per i responsabili dei data center aziendali ‘fare di più con meno’ non sia un modo di dire lo dimostra anche lo studio State of the Data Center, sponsorizzato da Symantec (www.symantec.com) e svolto da Applied Research lo scorso autunno. Una ricerca a livello worldwide (21 paesi) che, basandosi su un campione di 1.600 grandi imprese (oltre 5.000 dipendenti) delle quali 536 in area Emea ed Europa orientale e 78 in Italia, ha un valore statistico rilevante. Dando la parola ai numeri, fare di più con meno significa che il 76% degli intervistati ha affermato di assistere a un incremento graduale o rapido del livello di servizio atteso da parte del business, mentre la riduzione dei costi resta di gran lunga l’obiettivo numero uno per il 2009, con il 33% delle risposte contro il 17, 15 e 14% rispettivamente per la capacità di risposta, la qualità dei servizi e la loro disponibilità. Ma questi tre obiettivi, come fa notare Roberto Spaziani (nella foto in alto), che dallo scorso luglio 2008 è senior manager Business Unit Global Services di Symantec, sono strategici riguardo la funzione dell’It nei confronti del business e non si possono quindi trascurare. Parlando delle persone, il 37% degli intervistati ritiene di avere uno staff più ridotto del necessario, ma a parte il fatto che assumere personale costa, trovare elementi qualificati è, nel 43% dei casi, un serio problema. Ci si rivolge quindi sempre più all’outsourcing, in special modo per le funzioni riguardanti la business continuity (46%), il backup (43%) e lo storage management (39%), affinché lo staff interno si possa riqualificare (la formazione è strategica per il 68% degli intervistati) e destinare a nuovi compiti. Per quanto riguarda le risorse, risulta (e a nostro parere sono dati ottimistici) un utilizzo medio limitato al 53% della capacità per i server e al 50% per lo storage. Da cui le iniziative di consolidamento e virtualizzazione di tali risorse, nonché l’adozione di soluzioni di storage management, che impegnano più del 70% degli intervistati.
Su questo fronte Symantec ha rinnovato la propria suite per la storage optimization Veritas CommandCentral. Questa presenta un nuovo strumento, CommandCentral Storage Change Manager, per gestire i cambiamenti che possono impattare negativamente sulla disponibilità delle applicazioni e nuove funzioni ‘agentless’ (che non richiedono d’installare agenti specifici) che mappano i consumi di capacità rispetto alle applicazioni business in modo da aumentare il livello di utilizzo dello storage al punto, sostiene Symantec, da poter evitare nuovi acquisti di capacità disco almeno per un anno e/o sfruttare le risorse esistenti al fine di un maggior livello di servizio.
Symantec presenta CommandCentral come la prima suite per l’ottimizzazione in ambito storage che integra funzioni tradizionali di gestione delle risorse con funzioni di storage change management. Queste ultime offrono un approccio centralizzato e policy-based per la gestione di modifiche e riconfigurazioni dello storage e tramite l’analisi dell’impatto prodotto da tali interventi accelerano la risoluzione dei problemi conseguenti, minimizzando il downtime applicativo. CommandCentral è totalmente hardware-independent e supporta ambienti storage e server eterogenei, inclusi gli ambienti virtuali VMware ESX. Qui rende visibile lo storage fisico alle applicazioni residenti in ambiente VMware senza dover installare nuovo software né agenti Symantec sul server ESX. Veritas CommandCentral 5.1 è disponibile e viene offerto con un sistema di pricing flessibile basato su abbonamento che permette agli utenti di avere un ritorno molto rapido sul valore investito, pagando progressivamente a fronte dei risparmi ottenuti.
Symantec in prima linea nella corsa al risparmio
Se le richieste aumentano e il budget si riduce, bisogna far tesoro di quello che si ha. Un imperativo che Symantec evidenzia attraverso una ricerca sui problemi e le iniziative dei responsabili dei data center e che sostiene rinnovando le proprie soluzioni di storage management in chiave di ottimizzazione dell’infrastruttura
Pubblicato il 05 Mag 2009
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