Un’ azienda “risanata”

La società decide, nell’ambito di un progetto globale di sicurezza, di focalizzarsi sulla protezione dai virus che attraverso il Web potrebbero attaccare e danneggiare dati importanti per il business. E ci riesce con una soluzione che, per di più, riduce lo spamming aumentando la produttività interna

Pubblicato il 02 Giu 2004

p-bticino_logo

Numero uno del mercato italiano delle apparecchiature elettriche in bassa tensione per installazioni in ambito civile, industriale e terziario, bTicino (www.bticino.it), che dal 1989 fa parte della multinazionale Legrand, leader mondiale del settore, ha una struttura molto articolata sul territorio, con un quartier generale a Milano, diversi centri di produzione e numerose filiali commerciali in Italia e una presenza all’estero diffusa in oltre 60 paesi.
L’attività dell’impresa poggia quindi su un network la cui architettura è stata progettata al fine di centralizzare i server e le soluzioni per la comunicazione nella sede di Varese e di rendere disponibili i servizi applicativi attraverso una intranet (ridondata su tutta l’area nazionale), affiancata da servizi Internet offerti attraverso siti istituzionali e specializzati a partner e clienti. La bTicino permette ai propri interlocutori commerciali il monitoraggio in remoto degli ordini (previsioni di consegna, bolle, gestione del magazzino); pertanto, dovendo far da vettore a dati riservati che riguardano la clientela, il network è un’infrastruttura le cui caratteristiche in termini di performance e soprattutto di sicurezza ed affidabilità sono cruciali per il business.
Il problema della sicurezza e della protezione dei dati derivante dall’apertura al mondo Internet è un tema delicato che, secondo Maurizio Comi, responsabile delle Tecnologie della Comunicazioni e Workgroup di bTicino, va affrontato a livello client come a livello server. In bTicino la densità interna di personal computer è alta (2.000 Pc su 3.000 dipendenti circa) ed è fondamentale che in tutte le postazioni siano presenti gli stessi livelli di protezione e che gli aggiornamenti del software anti-virus siano sincronizzati. Inoltre, è sempre alto il rischio di diffusione di documenti infetti prima che l’aggiornamento dell’anti-virus sia installato su tutti i Pc. Il partner scelto da bTicino per risolvere questo problema è Network Associates, tra i maggiori vendor in area protezione dei dati con le soluzioni McAfee Security. Ed è appunto in ePolicy Orchestrator e successivamente in Webshield e500, entrambi prodotti McAfee Security, che bTicino ha trovato la soluzione ai suoi problemi di protezione anti-virus e difesa dell’infrastruttura It a livello corporate.
ePolicy Orchestrator (ePO) è un tool centralizzato che fornisce un approccio semplice e proattivo all’implementazione e alla gestione delle soluzioni antivirus. L’attività anti-virus può essere monitorata attraverso un’ampia scelta di report grafici dettagliati e documenti di sintesi per i manager. Inoltre, essendo progettato per ambienti con una bassa disponibilità di larghezza di banda, l’attività di ePolicy Orchestrator non impatta se non in modo marginale sulle prestazioni della rete e quindi sul lavoro dell’utente finale. Quanto a WebShield e500 si tratta di un’appliance, cioè di una soluzione integrata software e hardware, che identifica e blocca i virus prima che entrino nella rete; è facile da distribuire a livello di gateway, supporta più protocolli e offre uno stretto controllo anti-spam, con meccanismi di blacklist e funzioni di filtro e di scansione dei contenuti in grado di bloccare la posta indesiderata secondo criteri personalizzabili. WebShield e500 si aggiorna continuamente al software anti virus più recente e tutte le funzioni di gestione (che comprendono l’emissione di report) possono essere eseguite in remoto utilizzando un browser standard.

Più sicuri, si lavora meglio
Con l’implementazione nell’architettura It di bTicino di due Appliance gateway WebShield e500 si è registrato subito un salto di qualità in relazione al controllo della posta elettronica, principale veicolo di diffusione dei virus, mentre ePolicy Orchestrator ha facilitato la gestione delle policy di protezione con report dettagliati sulle applicazioni anti-virus e garantendo il coordinamento degli aggiornamenti.
L’attività di controllo sulle mail è stata esercitata con pieno successo. Rispetto ad una situazione di 500 e-mail infette in media ogni settimana, si è diffusa tra gli utenti la certezza di una policy di protezione costante verso l’ambiente esterno alla rete tale da far dimenticare il problema dell’apertura degli allegati pericolosi. Per quanto riguarda la difesa anti-virus interna, altrettanto critica, è stato implementato il McAfee GroupShield per Lotus Notes sui server che, in bTicino, svolgono la funzione di routing della posta.
La diffusione dei virus rappresenta un flagello per qualsiasi azienda. In questa guerra, Comi considera l’esperienza dell’uso dei prodotti McAfee assolutamente positiva: “Le telefonate all’help-desk inerenti la presenza di file sospetti si sono ridotte sensibilmente e il problema dei virus contratti via posta elettronica è stato completamente risolto”. Anche il blocco dei messaggi-spazzatura, il cui incremento è esponenziale, ha fatto la sua parte, migliorando la produttività e riducendo i costi d’interconnessione, soprattutto per il personale fuori sede che accede alla casella di posta via cellulare o Pda. “Tutte le soluzioni implementate, e cioè la suite Active Virus Defense, la console di gestione ePolicy Orchestrator e l’appliance McAfee e500, si sono dimostrate estremamente stabili. La nostra soddisfazione per l’investimento fatto – conclude Comi – è quindi elevata”.

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