MILANO – “PrimeLife” (Privacy and Identity Management in Europe for Life) è un nuovo progetto di ricerca triennale, finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea con 10 milioni di euro. Coordinato dal Laboratorio di Ricerca IBM di Zurigo si propone di sviluppare soluzioni che consentano agli utenti di gestire e controllare, per tutta la vita, i propri dati personali ogni volta che utilizzano tecnologie Web 2.0, quali reti sociali o comunità virtuali.
Oggi la natura sempre più collaborativa di Internet consente alle aziende (così come agli utenti finali) di creare servizi e di distribuire informazioni.
Il progetto PrimeLife dell’Ue agisce proprio in quest’ambito. Si occuperà, infatti, di fornire privacy e gestione dell’identità scalabili e configurabili nei nuovi servizi e applicazioni internet emergenti, quali comunità virtuali e applicazioni collaborative Web 2.0. In particolare, «Puntiamo a sviluppare un toolbox, che si potrebbe descrivere come un ‘gestore dei dati’ elettronico», spiega Jan Camenisch (nella foto), PrimeLife technical leader presso lo Zurich Research Lab Ibm. «Il gestore dei dati fornisce agli utenti una panoramica dei dati personali da loro utilizzati, specificando quando, dove e come. Consente agli utenti di definire impostazioni e preferenze di privacy di default per tutti i tipi di applicazioni e avverte l’utente se le applicazioni richiedono dati per altre finalità». Risolvere questi problemi richiede un progresso sostanziale in molte tecnologie di base. PrimeLife promuoverà lo sviluppo di soluzioni nelle aree delle interfacce uomo-computer (Hci), linguaggi per “politicies” configurabili, federazioni di Web services, infrastrutture e crittografia per il potenziamento della privacy.
Web 2.0: arriva PrimeLife, progetto Ibm per la tutela della privacy
L’Unione Europea affida al centro di ricerca Ibm di Zurigo un progetto per la gestione sicura delle identità
Pubblicato il 19 Mag 2008
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