Mentre ci si domanda se, quanto e come scommettere sulle promesse fatte dal 5G, è necessario non restare indietro con il 6G che, a modo suo, in modo diverso, ne sta facendo altre. È proprio in questa ottica che l’Istituto Europeo per le norme di Telecomunicazioni, (European Telecommunications Standards Institute – ETSI) si sta dividendo i compiti, per rivestire appieno e in modo lungimirante il suo ufficiale ruolo di responsabile della definizione e dell’emissione di standard nel campo delle telecomunicazioni in Europa. È proprio in questa ottica che ha lanciato l’Industry Specification Group for Integrated Sensing and Communications (ISG ISAC), un gruppo di studio che si dedicherà alle tecnologie di rilevamento e comunicazioni integrate.
Perché ISAC sarà importante nelle nostre vite
La riunione di inizio lavori si è tenuta lo scorso novembre, con quasi 90 membri chiamati a partecipare sia dal mondo accademico che da quello aziendale. L’obiettivo strategico è quello di stabilire le basi tecniche per lo sviluppo e la standardizzazione di ISAC nel 6G. Riferendosi a queste tecnologie, si può parlare ancora di “elemento nuovo” nel contesto wireless o, per lo meno, ancora da indagare in modo esaustivo.
Per rilevamento si intende l’utilizzo di segnali radio per catturare e stimare le caratteristiche di oggetti target nell’ambiente. Quando lo si integra nella rete di comunicazione, sfruttando i suoi segnali radio si ottiene una sorta di sensore “radar” in grado di mappare e comprendere il mondo fisico in cui opera. Nella pratica, ciò significa iniziare a poter raccogliere attraverso la rete nuovi dati su portata, velocità, posizione, orientamento, dimensioni, forma, immagine e materiali di oggetti e dispositivi.
Questa enorme e varia mole di informazioni costituisce un patrimonio prezioso, da sfruttare per migliorare le operazioni della rete, ma non solo. Sono dati utili anche per potenziare i servizi esistenti e abilitarne di nuovi. Il riconoscimento di gesti e attività, il rilevamento e il tracciamento di oggetti, come anche la ricostruzione di immagini e di diversi ambienti.
Tra i settori più interessanti fanno capolino quello dei trasporti e delle smart city, per rilevare inquinanti, traffico, persone e opportunità, ma anche la domotica e in manufacturing si stanno accorgendo delle nuove opportunità legate a ISAC e 6G.
Obiettivi, roadmap e ambizioni di ISG-ISAC
Più che di potenziare la ricerca, c’è bisogno di coordinare gli sforzi pre-standard già in atto e che non sono affatto pochi. È proprio di questo di cui si occuperà il neonato gruppo dell’ETSI, anche attraverso progetti collaborativi finanziati a livello europeo e nazionale.
L’idea è quella di arrivare a fornire risultati sistematici alle organizzazioni internazionali di standardizzazione relativi ai requisiti ISAC e alle metodologie di valutazione. Si tratta di un passaggio obbligato per spianare la strada alla standardizzazione 6G della tecnologia.
Nei prossimi mesi si lavorerà alla definizione di una serie di casi d’uso e tipi di rilevamento 6G prioritari, con una roadmap per la loro analisi e valutazione. Procedendo in tal senso, ci sarà anche modo di sviluppare modelli di canale avanzati per i casi d’uso e i tipi di rilevamento ISAC, con la convalida di campagne di misura estese per colmare le lacune dei modelli esistenti basati sulle comunicazioni (ad esempio, 3GPP, IEEE 802, ITU-R).
Dal punto di vista del monitoraggio dei lavori, il gruppo ha promesso di fornire regolarmente sia i risultati sulle architetture e sia alcune considerazioni sull’implementazione, i KPI e le ipotesi di valutazione. A questo, si vanno ad aggiungere due analisi che si focalizzano su altri due aspetti fondamentali. La prima sarà dedicata alle tematiche di privacy e sicurezza associati ai dati di rilevamento nell’ambito di ISAC 6G, la seconda all’impatto sugli obiettivi ONU di sviluppo sostenibile che un’ampia diffusione di ISAC potrebbe avere.