Attualità

Le reti industriali lanciano il mercato 5G

Il 2023 è stato un anno importante per il 5G, non solo per la definizione di nuovi standard, ma soprattutto per lo sviluppo di Mobile Private Network prevalentemente in ambito industriale, realizzate con finanziamenti in gran parte privati. Lo evidenzia il Convegno dell’Osservatorio 5G & Beyond del Politecnico di Milano che ha messo a punto un modello per stimare lo sviluppo del mercato europeo al 2026, evidenziando opportunità e criticità

Pubblicato il 11 Dic 2023

Immagine di Artistdesign.13 su Shutterstock

Il fenomeno che ha dato impulso allo sviluppo di progetti 5G è stato soprattutto lo sviluppo di MPN (Mobile Private Network), prevalentemente in ambito industriale, ambito su cui l’Osservatorio 5G & Beyond ha focalizzato la sua ricerca. L’analisi si basa su 117 progetti 5G industriali censiti in paesi UE e Gran Bretagna, il 50% nati negli ultimi due anni. Sul podio, per numero di progetti, si collocano Germania, Finlandia e UK, mentre l’Italia arriva quarta con sette nuovi progetti, a indicare l’interesse di alcune grandi aziende verso questa nuova tecnologia. In termini di settori, la maggioranza dei casi riguarda la manifattura, soprattutto automotive e miniere, seguita dalla logistica, in prevalenza aree portuali.

osservatorio 5G 2023

Tuttavia, nel confronto internazionale con Usa e Cina, l’Europa è ancora indietro soprattutto a causa di alcune anomalie come il numero esorbitante di operatori e l’assenza di una politica di armonizzazione dello spettro, mentre l’annunciato Digital Network Act sembra allontanarsi nel tempo. L’analisi approfondita degli use case dei paesi con dinamiche più avanzate evidenzia che fattori determinanti sono la possibilità di acquistare frequenze per uso locale senza bisogno di un operatore Telco, le modalità di regolamentazione, la presenza di grandi aziende con alta capacità di investimento ed elevato livello di digitalizzazione.

Progetti di 5G industriale, vantaggi e sfide aperte

“Nel momento dell’hype sembrava ci fosse solo il 5G”, dice Antonio Capone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio 5G & Beyond, affrontando l’analisi competitiva delle tecnologie per le reti industriali che esplora soluzioni wireless alternative come LoRaWAN, WMBUS e WiFi, sulla base di dimensioni quali copertura, qualità del servizio e disponibilità di terminali. Il 5G risulta, ad esempio, più affidabile del WiFi in luoghi con copertura geografica limitata per le minori interferenze e il migliore livello di servizio garantito, mentre su aree più ampie risultano preferibili soluzioni ibride che combinano reti private e pubbliche. Il 5G risulta vincente anche per applicazioni che richiedono alta affidabilità e copertura globale, come ad esempio applicazioni legate alla mobilità.

In generale, il 5G risulta la tecnologia dominante per applicazioni che operano in aree industriali estese, come siti produttivi o porti, dove non è possibile una connettività cablata e sono inadeguate altre soluzioni di connettività wireless.

Capone evidenzia anche le criticità che ne limitano la diffusione. “La disponibilità di tecnologie di connettività nei terminali industriali può determinare il ritmo di adozione del 5G”, sostiene, evidenziando che possono influire sui ritmi di adozione, anche le procedure per l’accesso alla rete e l’autenticazione ancora immature per il 5G, mentre per l’WiFi sono consolidate e ben integrate nei sistemi IT.

Alcuni casi confermano i limiti per la diffusione delle reti 5G industriali. Come ricorda Cesare Nanni, Network and Security Architect, Automobili Lamborghini: “I nostri progetti sono rallentati dalla carenza di frequenze per un’azienda privata, ma soprattutto dalla disponibilità di device finali”. Si riferisce, ad esempio, a una possibile applicazione alla guida autonoma AGV (veicoli a guida laser) già utilizzata con WiFi all’interno della produzione che, grazie a 5G, potrebbe estendersi ai magazzini esterni.

Michele Mariella, CIO di Maire Tecnimont, azienda che progetta e realizza impianti petrolchimici in aree complicate e siti militari, evidenzia analoghe criticità a livello internazionale. “Superate le difficoltà per convincere i nostri clienti che il 5G può essere la tecnologia del futuro per i connected plant, siamo stati bloccati dalla disponibilità di frequenze, in 2 casi su 3, e dalla mancanza di dispositivi che facciano dialogare gli impianti”, sostiene, riferendosi a petrolchimici estesi come 40 campi di calcio, stratificati su 10 piani.

Un modello per stimare l’evoluzione del mercato 5G europeo

Nonostante queste sfide, l’Osservatorio considera verosimile una stima del mercato industriale 5G in Europa di 1,72 miliardi di euro entro il 2026. “Potrebbe sembrare un valore piccolo rispetto al mercato delle telecomunicazioni, ma si deve considerare il potenziale mercato di servizi che ne deriva” nota Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio 5G & Beyond, facendo riferimento all’impulso che potrebbe derivarne per altre aree come Internet of Things, analisi dati in real time, realtà aumentata e virtuale.

La stima del mercato europeo, basata su 14 Paesi, con l’inclusione di Gran Bretagna e Finlandia, selezionati sulla base del PIL e della digitalizzazione, è una novità dell’edizione 2023 dell’Osservatorio. La scelta tiene conto sia dell’influenza delle dinamiche di paesi limitrofi nello sviluppo delle reti di telecomunicazioni sia della natura multinazionale delle grandi imprese industriali, protagoniste del 5G.

L’Osservatorio ha creato un modello, basato su indicatori come numero di imprese per Paese e gruppo industriale, livello di digitalizzazione, tipologia e durata dei progetti, velocità di adozione, tassi di conversione. La quota maggiore, ben oltre il 50%, includerà la spesa per device e applicazioni, mentre la quota restante riguarderà infrastrutture e connettività; la manifattura assorbirà il 40% del mercato industriale e la logistica il 10%. L’Italia raggiungerà una quota del 10% del mercato, collocandosi in quarta posizione dopo Germania (30%), UK (16%) e Francia (12%) che rappresenteranno i principali motori della crescita. Il modello evidenzia i principali fattori che potranno influenzare le dinamiche del mercato:

  • Politiche pubbliche, ad esempio, l’imposizione del 5G per le Smart City e l’accelerazione di progetti di mobilità autonoma;
  • Lo sviluppo di applicazioni verticali, come la localizzazione in tempo reale di beni e mezzi di produzione all’interno di un sito industriale distribuito;
  • La capacità dell’offerta di formalizzare pacchetti di soluzioni e servizi che possono rendere i progetti 5G a portata delle medie imprese e non solo delle più grandi.

osservatorio 5g 2023

Se fattori sopra indicati si realizzeranno, si potrebbe arrivare nel 2026 a un mercato di 2 miliardi che, in caso di inerzia, sarà inferiore al miliardo di euro.

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