Aprendo una nuova era per il suo Hub 5G/6G, l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) vuole accelerare la trasformazione digitale 5G dell’economia europea. Ciò significa che nei prossimi anni potremmo assistere allo sviluppo e al lancio di tecnologie e servizi digitali in grado di cambiare il nostro modo di comunicare e, in parte, di vivere. Lo dicono da anni, questo potrebbe essere quello giusto.
Di fronte a un’Europa con il freno a mano tirato, nello sviluppo del 5G, l’ESA ha infatti deciso di cambiare passo e dare l’esempio.
Esplorando l’interoperabilità tra le reti 5G sulla Terra e le reti satellitari nello spazio, vuole mostrare anche ai piú restii nuove opportunità di connettività. L’ideale sarebbe che gli stessi sviluppassero poi progetti, vagliando quali potrebbero sfruttarle al meglio.
L’hub si apre al 6G e alle tecnologie satellitari
Inaugurato nel febbraio 2022, il 5G/6G Hub è situato presso il Centro europeo per le applicazioni spaziali e le telecomunicazioni (ECSAT) dell’ESA nel campus di Harwell nel Regno Unito. Da sempre, rappresenta per le aziende uno spazio per esplorare e realizzare l’enorme potenziale delle reti convergenti. Ora, ha annunciato di voler ampliare le strutture di comunicazione satellitare della struttura, nella speranza di ampliare anche l’interesse e l’entusiasmo dell’Europa per il 5G.
Attualmente ospita una sala di dimostrazione e un laboratorio tecnico, per il collaudo di applicazioni e servizi. L’idea, con l’ampliamento al satellitare e al 6G, è di invitare le aziende a fare test e a sviluppare nuove soluzioni 5G.
Da un lato saranno ampliate le reti dedicate dell’hub per coprire i dintorni, ma non rinunciando a esplorare ambiti non per forza legati all’attività ESA e allo spazio. Questo stimolo sul 5G, vuol essere un invito concreto a creare progetti innovativi che lo sfruttino come mai fatto prima d’ora. Per servizi satellitari avanzati, per un’orchestrazione multirete e multi orbita e una maggiore facilità d’uso, ma non solo. Non ci sono particolari limitazioni, se non una. Tutto deve avvenire in modo esclusivamente sostenibile, perché per ogni test o esperimento, verrà stimato l’impatto ambientale, con le indicazioni di ESA per minimizzarlo. Valutarlo presto, per le tecnologie emergenti, è una nuova buona abitudine che si vorrebbe introdurre, per lo meno a livello di Europa.
L’edge computing, il settore promettente per casi d’uso concreti
La mossa dell’ESA per risvegliare il desiderio di sperimentare un 5G, guardato con diffidenza da molti, si unisce ad un appello alla collaborazione. Anche in questo caso, l’agenzia dà l’esempio e unisce intorno a sé sei soggetti, il nucleo di una squadra da rimpolpare al più presto.
Oltre al centro di competenza 5G/6G Hub di Harwell (UK), la UK Space Agency e la CGI per la parte strettamente IT, sono già saliti a bordo alcuni operatori Telco come Eutelsat, OneWeb e Vodafone. In futuro, l’obiettivo è quello di costruire nuove collaborazioni con soggetti, sia tradizionali sia innovativi, del settore comunicazione, e aprirsi ad altri, meno ovvi ma più coraggiosi nello sperimentare. Per questo, verrà attivato un vero e proprio programma di sensibilizzazione, volto a incoraggiare i nuovi player della Space economy, come le più tradizionali realtà in cerca di occasioni per mostrarsi più smart.
Melting pot, quindi, di connettività, tra 5G e satellitare o 6G, e anche di partnership che dovranno essere intersettoriali e attive. Meglio ancora se poi daranno vita a un programma pilota o a un caso d’uso da sciorinare davanti agli occhi dei più scettici. Per questo, si guarda con interesse all’emergente settore dell’edge computing. Nel 2021, il suo mercato valeva quasi 10 miliardi di dollari (9,7 secondo Markets&markets) e fino al 2026 si stima possa crescere del 16% ogni anno. Cifre condizionate anche dall’adozione stessa del 5G e che riassumono un ventaglio di applicazioni differenti e molto attese. Dalle reti intelligenti e dalle auto a guida autonoma, fino al gaming e alle videochat, senza contare il grande potenziamento che ne deriverebbe per tutte le applicazioni di intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale già esistenti.