In Italia, la Business Process Automation sta diventando un elemento fondamentale per le grandi aziende che cercano di rimanere competitive nel mercato globale. Attualmente, il 40% delle grandi imprese italiane utilizza la Robotic Process Automation (RPA), una tecnologia che permette di automatizzare compiti ripetitivi grazie all’uso di software robot o “bot”.
Oltre all’RPA, il 56% delle aziende italiane fa uso di soluzioni di workflow automation per eliminare attività manuali e migliorare l’efficienza complessiva dei processi. Tuttavia, tecniche più avanzate come il process mining e il process intelligence, che analizzano dati storici e in tempo reale per ottimizzare l’efficienza e la produttività, sono meno diffuse e utilizzate solo dal 38% delle aziende.
Tuttavia, se si esaminano le soluzioni di Intelligent Process Automation, quelle più avanzate che utilizzano l’intelligenza artificiale per l’automazione dei processi, emerge che solo il 23% delle grandi aziende nel nostro Paese impiega attualmente queste tecnologie.
Sono alcuni dati che emergono dall’Osservatorio Intelligent Business Process Automation del Politecnico di Milano.
Nel complesso, il 51% delle grandi aziende italiane adotta la Business Process Automation attraverso vari approcci tecnologici. Tra le aziende che hanno intrapreso almeno una sperimentazione, il 58% ha implementato casi d’uso in modo trasversale nei diversi dipartimenti e processi. Tuttavia, solo l’8% di queste aziende ritiene di aver implementato la Process Automation su larga scala, con quasi esclusivamente grandi multinazionali incluse in questa percentuale.
La Process Automation tradizionale è impiegata nel 76% dei casi nell’area amministrazione, finanza e controllo, seguita dalle aree Operations (65%) e Acquisti (61%).
Guardando all’Intelligent Process Automation, tra le aziende che l’hanno già introdotta, l’area aziendale più citata è il customer service (28%). In questo ambito, la gestione delle richieste dei clienti spesso richiede il reperimento di dati, il compimento di specifiche azioni e una risposta rapida: qui soluzioni di RPA Conversazionale e soluzioni con logiche decisionali intelligenti possono essere utili. Seguono in termini di adozione Operations (22%) e Amministrazione, Finanza e Controllo (18%).

“La sfida principale per le aziende – avverte Giovanni Miragliotta, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Intelligent Business Process Automation – sta nella capacità di governare la trasformazione in atto. Bisogna navigare in un’offerta tecnologica in velocissima evoluzione, evitando l’esplosione della complessità e dei costi. Bisogna poi identificare correttamente i processi in cui le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale possono portare valore, e, laddove necessario, approfittare dell’automazione per migliorare e snellire processi e workflow. Infine, vi è un cambio culturale, la Process Automation non è una tematica unicamente IT”.
Il confronto con altri Paesi europei
Come accennato, l’Italia mostra un forte impegno nell’adozione della Robotic Process Automation, con il 40% di adozione presso le grandi aziende. Un dato che ci posiziona al terzo posto tra i principali Paesi europei (analizzando anche Spagna, Germania, Francia e Regno Unito), subito dietro Regno Unito (48%) e Germania (41%)
L’Italia rimane invece indietro rispetto ad altri Paesi nell’implementazione delle tecnologie di Intelligent Process Automation. Mentre il Regno Unito è leader nell’adozione di soluzioni avanzate, con il 32% delle sue aziende che hanno già implementato queste tecnologie, l’Italia, con il suo 23%, segue Francia (25%), Spagna e Germania (entrambe al 26%).

Le PMI
Le piccole e medie imprese manifestano una limitata adozione delle tecnologie di Process Automation, sia tradizionale che intelligente. Solo il 9% ha dichiarato di utilizzare soluzioni di Robotic Process Automation, mentre meno dell’1% ha avviato sperimentazioni di utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’automazione.
Tuttavia, il mercato sta attraversando una fase di cambiamento promettente: negli ultimi anni sono emerse soluzioni appositamente concepite per le esigenze delle PMI e le continue evoluzioni tecnologiche consentiranno di semplificare la realizzazione di piccole automazioni, riducendo i costi associati e le competenze necessarie per lo sviluppo.

Competenze e formazione
Nell’ambito della Business Process Automation, le aziende italiane stanno sviluppando diversi approcci in merito alle competenze richieste. Solo il 17% delle grandi aziende si affida esclusivamente a fornitori esterni, mentre un considerevole 43% ha creato figure interne dedicate e un ulteriore 40% ha costituito team specializzati.
Le aziende stanno investendo in programmi di formazione per sviluppare competenze tecniche e di analisi dei processi tra i propri dipendenti, con l’obiettivo di espandere il numero di persone coinvolte nell’automazione.
Irene Di Deo, Direttrice dell’Osservatorio Intelligent Business Process Automation, sottolinea che “l’automazione dei processi non può essere vista come una mera sostituzione del lavoro umano“, ma piuttosto come un’opportunità per migliorare la creazione di valore per i clienti.
Attualmente, il 54% delle organizzazioni ha implementato programmi di training, ma solo il 12% enfatizza la formazione nella propria roadmap aziendale. I piani futuri prevedono un’espansione delle competenze in AI, con il 45% delle aziende tradizionali e il 62% delle aziende già attive nell’Intelligent Process Automation che pianificano di ampliare i processi automatizzati e integrare ulteriormente l’AI.
Il ruolo delle startup
Le startup stanno emergendo come attori chiave nel settore della Process Automation, grazie alla loro capacità di innovare e di sfruttare le nuove opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e dalla Generative AI.
A livello globale, sono state identificate 312 startup che offrono soluzioni di automazione avanzate, attrattire complessivamente 2,3 miliardi di dollari in finanziamenti. Queste startup non solo propongono applicazioni verticali per settori come il customer service o le vendite, ma sviluppano anche piattaforme di sviluppo, orchestrazione e monitoraggio degli agenti. Tali innovazioni rappresentano il 52% dei finanziamenti totali, segnalando un forte interesse degli investitori verso soluzioni che abilitano un nuovo paradigma nella gestione dell’automazione dei processi. Queste iniziative potrebbero rivoluzionare il modo in cui le aziende italiane e internazionali gestiscono i loro processi, rendendoli più efficienti e intelligenti.