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Governo USA spronato sulle norme per l’AI

Il Presidente Biden è pregato di accelerare nel regolamentare l’AI. Serve mettere urgentemente dei paletti a questa tecnologia ma, prima ancora, bisogna reclutare esperti che sappiano come farlo

Pubblicato il 01 Giu 2023

AI italiana

Ben consapevoli di essere indietro quanto a regolamentazione dell’AI, gli Stati Uniti provano a darsi una mossa. Lo fanno grazie allo sprone arrivato dal National Artificial Intelligence Advisory Committee (NAIAC), preoccupato soprattutto dall’intelligenza artificiale generativa. Sta suscitando molto entusiasmo tra organizzazioni e privati cittadini, ma è un entusiasmo che, senza regole, rischia di evolvere in un utilizzo ingenuo di questa tecnologia che porta con sé opportunità tanto quanto pericoli.

I consigli del NAIAC: più risorse esperte

Tutto parte da un report redatto dal NAIAC che mette nero su bianco le paure di molti. L’ondata di tecnologia che ha travolto tutti rischia di proseguire in modo incontrollato, travolgendo i diritti di molti. Un timore che gli esperti covano da tempo, infatti già prima di questo documento, gli USA avevano iniziato a compiere qualche passo nella giusta direzione. Uno consiste nella recente richiesta formale di commenti pubblici da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sulle modalità di verifica degli algoritmi di machine learning. A questo si aggiunge la “minaccia” della Federal Trade Commission di punire le aziende che utilizzano l’IA per ingannare i cittadini, calpestando i loro diritti civili. Buon segno lo sono anche le voci di una legislazione bipartisan in arrivo.

In questo contesto di piccoli ma importanti cenni di cambiamento, il report NAIAC rappresenta uno strappo in avanti deciso, perché dà al governo istruzioni precise su come muoversi. Tutto, o quasi, è all’insegna delle risorse umane. Ciò che ora serve, infatti, è ristrutturare la propria forza lavoro per affrontare meglio le sfide proposte dall’AI generativa.

In particolare, il NAIAC chiede al presidente Biden di nominare immediatamente un direttore dell’Ufficio nazionale per l’iniziativa sull’IA e un responsabile tecnologico. Alla Casa Bianca sarebbe necessario anche introdurre il ruolo di chief responsible AI officer, un esperto che si prenda l’onere di implementare e far progredire le strategie per lo sviluppo di un’AI affidabile.

Oltre a questi “singoli”, serve anche la forza di squadra. L’idea suggerita dal NAIAC è infatti quella di istituire un Consiglio per le tecnologie emergenti che possa indirizzare le politiche USA, incentrandole su diritti civili ed equità, economia e sicurezza nazionale. A questo gruppo di anziani membri della Casa Bianca, si affiancherebbe anche una task force complementare, formata da più agenzie di riferimento. Il suo compito sarebbe quello di supportare le piccole e medie organizzazioni a progettare e implementare l’AI in modo sicuro, nonostante non abbiamo risorse economiche e umane interne specializzate su cui poter contare.

Serve una legge AI for dummies

Se il governo USA riuscirà a mettere a terra tutto ciò, secondo il NAIAC diventerà più semplice e naturale regolamentare l’AI. Quello che oggi manca, infatti, sono le competenze e le persone dedicate a questa tecnologia, esseri umani in grado di studiarla e affrontarla “meno ingenuamente della massa”.

Non c’è molto tempo per riflettere su come normare le novità in questo settore: la tecnologia si è diffusa in maniera immediata e incontrollata e già spuntano le cause legali di fronte alle quali non è chiaro come comportarsi.

Non si parte da zero, esistono passaggi di legislazione che forniscono qualche indicazione in merito, ma ora è il momento di introdurre una nuova regolamentazione per mitigare i potenziali pericoli. I settori più a rischio sono l’istruzione e la sanità, tra i più delicati e che coinvolgono molti cittadini. È quindi necessario accelerare i tempi per cercare di fornire validi strumenti e riferimenti a quel consistente numero di persone in tutto il mondo che stanno cercando di capire queste come e perché usare l’AI generativa per la prima volta.

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