Nonostante le continue innovazioni tecnologiche e la potente spinta mediatica di ChatGPT &Co, che da circa un anno ha portato l’intelligenza artificiale all’attenzione di tutti, il settore IT non ha poteri speciali. Quindi, come tutti gli altri, risente delle criticità del contesto in cui si inserisce, economiche, geopolitiche o ambientali che siano. Sarà un periodo particolarmente delicato il sorpasso della soglia tra 2023 e 2024: si può guardare all’orizzonte con il “cauto ottimismo” sempre consigliato, fare previsioni è complesso ma ci si può provare. Per lo meno per capire gli elementi trainanti e i filoni più interessanti da monitorare.
I budget IT aziendali sorreggono il mercato IT
È proprio questo che fa Gartner, focalizzando la propria attenzione sull’Europa. Gli analisti sanno bene che si tratta di un’area in cui regnano logiche, tempi e dinamiche ben diverse da quelli che si trovano negli USA.
Entro il 2023, secondo le stime, la spesa IT nel nostro continente raggiungerà i mille miliardi di dollari, confermando una crescita del 5,5%. Un tasso modesto, fortunatamente superato da quello previsto per il 2024, pari al 9,3%.
Un balzo non a due cifre, ma da apprezzare, considerando che le criticità che attualmente incombono sui mercati non scompariranno allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2023. Un balzo che può e potrà verificarsi soprattutto grazie alle aziende e ai loro budget IT.
Gli investimenti si concentreranno su servizi IT e software, i due filoni trainanti. I primi sono la categoria principale in termini di crescita nel 2024, e raggiungeranno i 242 miliardi di dollari. Per i servizi IT, invece, si sfioreranno i 427 miliardi di dollari, con una crescita di quasi il 12%.
Impossibile pretendere, secondo gli analisti di Gartner, che il tessuto economico europeo reagisca con le stesse rapide tempistiche di quello USA. E non è detto che sia un male: si tratta semplicemente di una caratteristica di dinamica di mercato che fa pensare che il 2024 per il mercato IT europeo sarà un anno tendenzialmente di attesa. Per capire come e se stanno fruttando gli investimenti fatti finora ed eventualmente come “aggiustarli”.
L’inflazione rallenta i device B2C
Mentre le aziende “fanno la loro parte” per alimentare il mercato IT, seppur in modo prudente, molto meno contribuiscono i consumatori. Secondo Gartner, infatti, è proprio il crollo della domanda di dispositivi – tra cui laptop, desktop, smartphone e tablet – ad averlo frenato negli ultimi due anni.
Nel 2022 in Europa la spesa è scesa del 13,3% e quest’anno scenderà del 14,3%, fino a 125 miliardi di dollari. Solo l’anno prossimo il trend inizierà a invertirsi con un’aspettativa di crescita che si aggira attorno al 4,6%.
Si tratta di un effetto legato all’inflazione e al conseguente calo del potere di acquisto dei cittadini. In questi anni hanno “investito” in beni primari più che in device IT, nel 2024 potrebbero iniziare a concedersi qualche spesa tecnologica, ma con la prudenza di chi non riceve molte certezze se interroga il futuro.