Una persona su 4, a livello globale, intende cambiare posto di lavoro nel 2021. È uno dei dati che emergono da un recente studio dell’IBM Institute for Business Value (IBV).
Nel report, per la cui realizzazione sono state coinvolte oltre 14.000 persone in tutto il mondo, si legge che nonostante la crisi economica abbia determinato la perdita di 255 milioni di impieghi nel 2020 e ora più che mai, i lavoratori sono alla ricerca di nuove opportunità di occupazione e di crescita professionale anche a causa degli sconvolgimenti causati dalla pandemia Covid-19, un trend che il mercato del lavoro ha ormai ben presente.
Lo studio IBV ha rilevato che anche chi ha cambiato lavoro nel 2020 potrebbe essere comunque alla ricerca di nuove opportunità nel 2021.
Inoltre, 1 dipendente su 5 ha cambiato volontariamente lavoro nel 2020. Generazione Z (33%) e Millennial (25%) rappresentano le fasce di età che più si sono messe in gioco.
Il 28% dei dipendenti intervistati ha dichiarato di voler cambiare lavoro quest’anno. Le ragioni principali di questa scelta sono la necessità di un programma o di un luogo di lavoro più flessibili, di maggiori benefit e di supporto per il proprio benessere.
L’equilibrio tra lavoro e vita privata e le opportunità di avanzamento di carriera sono in cima alla lista delle necessità che gli intervistati ritengono importanti. Più del 40% di essi ha sottolineato che l’etica e i valori del datore di lavoro sono importanti per motivarli e farli sentire parte di un gruppo, mentre il 36% ha affermato di apprezzare le opportunità di apprendimento continuo.
Secondo uno studio IBV del 2019 sul divario globale di competenze, il 45% delle organizzazioni intervistate ha dichiarato di non riuscire a trovare le competenze di cui ha bisogno.
Tuttavia, lo studio IBV pubblicato quest’anno dimostra una maggiore fiducia da parte dei lavoratori, con l’87% dei dipendenti che ritiene di avere già le competenze necessarie per raggiungere i propri obiettivi nel 2021. Nonostante questa fiducia, la maggior parte dei dipendenti sta ancora pianificando di intraprendere percorsi di apprendimento che aumentino le competenze per il futuro.
Il 58% degli intervistati ha dichiarato poi di voler seguire corsi di formazione continua quest’anno, per lo più online.
Il 25% ha indicato riqualificazione o miglioramento delle competenze come obiettivi principali per il 2021, inclusa l’iscrizione a un corso di laurea o certificazione.
Circa il 30% degli intervistati della GenZ e il 30% dei Millenial ha dichiarato che si iscriverà a un corso di laurea o certificazione, rappresentando le fasce d’età con le percentuali più alte tra quelle intervistate.
Più di 1 intervistato su 4 della Generazione Z afferma che perseguirà un’opportunità di apprendistato, rappresentando la generazione più disposta a intraprendere questo percorso rispetto alle altre.
Per contribuire a colmare il divario di competenze e la crescita professionale dei dipendenti, IBM ha lanciato SkillsBuild, un programma di studio online gratuito e aperto a tutti che offre possibilità di apprendimento professionale e tecnico a chi è alla ricerca di un lavoro.
SkillsBuild si distingue per un ampio portafoglio di corsi interattivi in diverse lingue, incluse inglese, francese, tedesco, giapponese e spagnolo, e la possibilità di attingere a strumenti di coaching personale, di completare progetti di costruzione di portfolio e acquisire le credenziali necessarie a dare prova delle proprie abilità a potenziali nuovi datori di lavoro.
In Italia, la piattaforma è stata attivata il 1° settembre 2020, e al 31 dicembre 2020 ha rilevato 1.300 registrati che hanno effettuato corsi live online sulla piattaforma, 180 webinar sui temi del digitale e oltre 200 corsi di aggiornamento professionale, pari a un migliaio di ore di apprendimento pro capite, gratuiti, in italiano e inglese. IBM vuole anche evidenziare che su 1.300 partecipanti italiani, il 56% è donna.
Chi accede alla piattaforma può condurre un’autovalutazione degli interessi e delle attitudini lavorative per identificare il percorso di apprendimento adatto alle proprie capacità. I percorsi di apprendimento coprono aree come la sicurezza informatica, l’analisi dei dati, il servizio clienti, e skill utili a muoversi nel mercato del lavoro quali collaborazione, presentazione della propria persona e domande essenziali da porre a potenziali datori di lavoro. Tra i partner che hanno supportato IBM nello sviluppo dei contenuti vi sono Fortinet e Red Hat.
“La pandemia causata dal Covid-19 – ha affermato Amy Wright, Managing Partner IBM Talent & Transformation – ha cambiato in modo significativo le aspettative dei dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro: per questo motivo, i manager devono iniziare ad adottare un approccio più empatico e personale per attrarre e trattenere i talenti, in particolar modo se si parla di candidati della Gen Z e Millenial, generazioni maggiormente disposte a cambiare volontariamente lavoro. Tra le possibili soluzioni da implementare, lo sviluppo di piani di apprendimento su misura e percorsi di carriera personalizzati, la promozione di culture inclusive e flessibili, e l’eliminazione di pregiudizi, grazie anche all’aiuto di tecnologie come l’intelligenza artificiale”.
“La pandemia, unita ai rapidi sviluppi tecnologici, sta cambiando profondamente il mondo del lavoro. Allo stesso tempo, le aziende cercano sempre più di attrarre talenti forti e diversificati. IBM SkillsBuild offre agli aspiranti professionisti un potente set di risorse gratuite per aiutarli a coltivare il proprio percorso di carriera e raggiungere risultati significativi” ha concluso Justina Nixon-Saintil, Vicepresident IBM e Global Head CSR IBM.