Quest’anno l’incidenza dell’eCommerce B2c sul totale vendite Retail ha raggiunto il 10% (era il 9% nel 2020): si tratta di uno dei principali dati emersi dall’Osservatorio eCommerce B2C 2021.
Tutti i numeri dell’Osservatorio eCommerce B2C 2021 e le analisi degli esperti
In Italia l’eCommerce B2c torna a crescere con un ritmo simile a quello pre-pandemia. Da un lato gli acquisti di prodotto continuano ad aumentare, sebbene con un tasso più contenuto (+18%) rispetto a quello dello scorso anno (+45%), e toccano i 30,5 miliardi di euro.
Dall’altro, gli acquisti di servizio, dopo la forte crisi del 2020, segnano una ripresa (+36%) e raggiungono gli 8,9 miliardi di euro. Rimane però ancora significativo il divario rispetto al 2019 quando il comparto valeva 13,5 miliardi.
“Anche in connessione all’emergenza sanitaria – ha dichiarato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – l’eCommerce gioca un ruolo sempre più importante nella definizione del piano di sviluppo del Retail, nel nostro Paese e nel resto del mondo. In Italia l’eCommerce B2c rappresentava, già prima del lockdown, uno dei principali motori di crescita e di innovazione del Retail. In seguito alle restrizioni dovute alla pandemia vi è stato però uno straordinario salto evolutivo a favore del digitale che ha coinvolto anche il mondo del commercio. Non sono solo cambiati i comportamenti di acquisto, ma è maturata anche la consapevolezza dei retailer sulla imprescindibilità di progettare un percorso di vendita e di relazione fondato sull’integrazione e sulla collaborazione tra canali fisico e online”.
“La pandemia ha trasformato i comportamenti, il mindset e le preferenze dei consumatori nei confronti degli acquisti online, generando cambiamenti che sono destinati a radicarsi e permanere. Se pensiamo che prima dell’emergenza sanitaria, il 70% dei rivenditori e grossisti non fosse organizzato per le vendite online, mentre nel 2020 l’e-commerce a livello europeo ha raggiunto il valore di 757 miliardi di euro, con una crescita del +10 rispetto al 2019, si comprende quanto l’emergenza sanitaria abbia segnato una vera e propria esplosione del commercio online, mettendo in luce l’importanza della trasformazione digitale che ha stimolato produttori, retailer e l’intero settore del commercio al dettaglio ad aprire nuovi canali di vendita online per adottare nuove soluzioni di commercio omnicanale” ha aggiunto Roberto Liscia, Presidente di Netcomm.
“Oggi l’eCommerce – ha continuato Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c – viene scelto in modo consapevole per gli acquisti quotidiani da un numero crescente di italiani. Nel 2021 l’incidenza dell’eCommerce B2c sul totale vendite Retail, indice della maturità online, raggiunge il 10% (era il 9% nel 2020). Nella sola componente di prodotto la penetrazione passa dal 9% nel 2020 al 10% nel 2021 (+1 punto percentuale rispetto al 2020), con un incremento più contenuto rispetto a quello osservato tra 2019 e 2020 (+3 punti percentuali). Nel 2021, aumenta anche l’incidenza della componente servizio che passa dal 10% all’11%”.
Cosa sarebbe successo senza la pandemia
Per stimare quale sarebbe stato il valore degli acquisti online in assenza dell’emergenza sanitaria, è stato calcolato e applicato per il 2020 e 2021 il tasso di crescita medio annuale nel periodo 2016-2019, sia per la componente di prodotto (+23%) sia per quella di servizio (+8%). Il valore degli acquisti eCommerce B2c, così ottenuto, è pari a 36,6 miliardi di euro nel 2020 (rispetto ai 32,5 miliardi effettivamente registrati) e di 42,9 miliardi di euro nel 2021 (rispetto ai 39,4 miliardi registrati).
Senza l’emergenza sanitaria, probabilmente il mercato online avrebbe chiuso il 2021 con 3,5 miliardi di euro in più, senza il drastico calo del settore Turismo e Trasporti, fortemente penalizzato dalle severe limitazioni alla mobilità (come la chiusura delle frontiere).
Il Covid-19, dunque, contrariamente a quanto si possa pensare, ha frenato la crescita generale del mercato eCommerce, con diverse eccezioni nei comparti merceologici di prodotto, come il Food&Grocery, che hanno ottenuto al contrario una forte accelerazione.
Integrazione commercio fisico e virtuale
Rispetto al passato non solo le grandi realtà, ma anche le medio-piccole imprese italiane, si sono avvicinate all’eCommerce e ne hanno compreso le potenzialità. In molti casi, però, l’approccio alla multicanalità è stato piuttosto elementare, fondato su modalità di interazione online e su modelli di acquisizione dell’ordine attraverso piattaforme social e/o di instant messaging, quindi non propriamente eCommerce. Diversi sono poi gli esercenti che hanno valutato e approfondito modalità di vendita online intermediate, ad esempio aprendo una vetrina sui marketplace.
“Oggi l’eCommerce è portatore di nuovi equilibri e di nuove modalità di interazione e di vendita che si stanno propagando a tutto il commercio, anche fisico. Ne sono chiari esempi lo sviluppo dei pagamenti digitali e biometrici, il marketing one to one, la personalizzazione del prodotto, il cross e up selling mirato e la possibilità di disaccoppiare il momento della vendita a quello del possesso. Per il nostro Paese si tratta di un segnale importante: l’eCommerce sta raggiungendo un livello di diffusione tale da far presagire un processo continuo, anche se graduale, di integrazione tra offline e online” ha concluso Pontiggia.