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Quanto e come è utilizzato il cloud computing?

Secondo un recente report Accenture, l’Italia vanta una buona presenza delle proprie organizzazioni sul cloud: più della metà ha già in media il 36% del proprio business sul cloud pubblico. Il 60% degli intervistati in Italia, inoltre, pianifica di implementare la migrazione di quasi due terzi dei carichi di lavoro entro i prossimi cinque anni

Pubblicato il 31 Dic 2021

cloud

L’obiettivo dello studio di Accenture, dal titolo Ever-ready for Every Opportunity: How to Unleash Competitiveness on the Cloud Continuum, è stato indagare come le imprese utilizzano il cloud computing. Ne è emerso che solo pochissime organizzazioni sfruttano questa tecnologia con un nuovo modello operativo, utilizzando funzionalità innovative per realizzare un maggiore valore aziendale che vada ben oltre la riduzione dei costi di information technology.

Accenture ha definito queste organizzazioni “Continuum Competitors”, cioè aziende capaci di reinventare continuamente le proprie attività grazie all’utilizzo sistemico delle tecnologie cloud.

Secondo il rapporto che ha coinvolto quasi 4000 executive in 25 Paesi, presso organizzazioni del settore pubblico e privato, presenti trasversalmente nelle diverse industries (dall’energia ai servizi finanziari) i Continuum Competitors in Italia rappresentano soltanto il 6% degli intervistati, la metà della media europea e globale.

Il mancato utilizzo dell’intero potenziale del cloud nelle sue varie forme si traduce in una perdita di vantaggio competitivo rispetto agli altri paesi. I Continuum competitors si distinguono per l’estensione dell’impiego dal cloud pubblico ai data center privati e alle edge location, per trasformare le operazioni aziendali quotidiane. Facendo ciò, ottengono guadagni sostanziali e superano i concorrenti. Non solo: sono anche molto meglio posizionati per resistere a shock futuri.

Tuttavia, l’Italia vanta una buona presenza delle proprie organizzazioni sul cloud: più della metà delle aziende italiane ha già in media il 36% del proprio business sul cloud pubblico. Il 60% degli intervistati in Italia, inoltre, pianifica di implementare la migrazione di quasi due terzi dei carichi di lavoro entro i prossimi cinque anni.

La migrazione al cloud produce risultati significativi. In Italia grazie al cloud, secondo quanto emerge dalla survey di Accenture: l’84% delle aziende ha generato un risparmio fino al 10%; negli ultimi 2-3 anni il 79% è riuscita a ridurre l’impronta ecologica fino al 10%, il 20% tra l’11-30%; più del 60% delle organizzazioni ritiene che il cloud abbia migliorato la collaborazione tra i dipendenti, incoraggiato progetti ambiziosi, aggiunto più rigore alla strategia e alle decisioni aziendali e abbia reso il lavoro interessante e analitico, riducendo i compiti ripetitivi.

Studiando l’utilizzo del cloud da parte dei Continuum Competitors, Accenture ha identificato quattro approcci vincenti applicabili a qualsiasi organizzazione.

Primo, sapere cosa ottenere dal continuum. Un’organizzazione, come primo passo, deve sviluppare una strategia con una visione chiara dei valori fondamentali e delle aspirazioni future, messe a confronto con le sue capacità attuali, e che identifichi le vulnerabilità rispetto ai competitors. Le organizzazioni devono mettere a punto questa strategia tenendo conto della costante evoluzione delle potenzialità del cloud attraverso il continuum.

Secondo, stabilire quali cloud practices supportano e potenziano le tecnologie a disposizione. Le organizzazioni devono abbinare l’adozione della tecnologia a quelle pratiche che imprimono una disciplina e contribuiscono al cambiamento anche delle aree che in azienda non sono prettamente tecnologiche. Avere una mentalità agile è la caratteristica principale per essere un Continuum Competitor, essa alimenta app cloud-first, trasformazione dei talenti, sperimentazione di tecnologie dell’informazione e awareness computing (coscienza computazionale).

Terzo, accelerare l’innovazione per offrire esperienze eccezionali agli utenti. I Continuum Competitors danno priorità ai loro investimenti in un’area: l’esperienza. Combinano un design antropocentrico (HCD, Human-centered design), cioè una progettazione che mette al centro le persone, con tecnologie basate su cloud, come l’edge computing, per ripensare l’esperienza e avvicinarla a clienti, partner e dipendenti. Questo avviene portando una mentalità basata sull’esperienza in tutta l’organizzazione, dai prodotti e servizi ai dipendenti e delivery models.

Infine, garantire continua “executive sponsorship” al cambiamento. La leadership deve stabilire obiettivi aziendali, impostare livelli di rischio adeguati e promuovere una cultura di agilità e crescita. Le organizzazioni devono anche riconoscere la natura “a tutto campo” del cambiamento: tutti all’interno dell’organizzazione devono essere informati sul potenziale e sulle best practices, in costante miglioramento, del cloud.

“Oggi – ha affermato Valerio Romano, Cloud First Lead, di Accenture – la maggior parte delle organizzazioni implementa una combinazione di cloud pubblici, privati e perimetrali con poca integrazione tra loro. Di conseguenza, l’innovazione, i dati e le migliori pratiche raggiunte in una parte dell’organizzazione non avvantaggiano le altre, impedendo così la realizzazione di valore. Solo una piccola percentuale di aziende si sta posizionando per trarre il massimo dal cloud, considerandolo come un continuum di tecnologie che abbraccia diverse aree di business, affiancato dinamicamente dal 5G cloud-first e dalle reti software-defined per supportare le esigenze in continua evoluzione della loro attività”.

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