Tra i progetti digitali prioritari per il biennio 2019-2020 il tema della modernizzazione applicativa è indicato come fondamentale per la realizzazione di nuovi progetti e servizi, lo conferma la ricerca presentata da Appian, condotta da NetConsulting cube nel settore energy & utility italiano.
Questo studio, condotto tra settembre e novembre 2019 a cui hanno partecipato 29 aziende italiane del settore energy & utility con più di 300 dipendenti (coinvolgendo per il 79% figure di IT Management e per il 15% ruoli di Innovation Management), evidenzia come le soluzioni di Intelligent automation, costituite da funzionalità di workflow management, robotic process management e intelligenza artificiale, siano oggi principalmente utilizzate in singoli dipartimenti o ambiti di business ben definiti, con poche installazioni largamente diffuse in più aree aziendali, restituendo un panorama IT scarsamente integrato, e processi complessi con ampi spazi di miglioramento in termini di efficienza operativa.
Nella survey emerge inoltre che in forte crescita prospettica vi sono l’adozione di soluzioni IoT (Internet of Things) e l’introduzione di algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale in grado di analizzare dati di diverso formato e provenienti da svariati fonti, per utilizzo in ambiti disparati, dal trading alla gestione degli impianti.
L’Intelligent automation si rivela fondamentale in un contesto che risulta caratterizzato da sistemi poco connessi, processi complessi e la presenza di task ripetitivi, come emerso dalle risposte del panel intervistato. Tra le aree più indicate per l’automazione di processi e attività vi sono le operations, il customer care, l’IT, seguite da produzione e distribuzione e da amministrazione, finanza e controllo.
La progettualità oggi è ancora limitata ad alcune aree aziendali. Innumerevoli le potenzialità per l’implementazione di casi d’uso su larga scala che consentano di sfruttare appieno i benefici di un’automazione completa dei processi.
A guidare l’adozione di sistemi di Intelligent automation vi sono la riduzione dei costi, una migliore gestione operativa degli asset principali, immediatamente seguita dalla necessità di liberare risorse da attività a basso valore aggiunto. Diverse le priorità indicate dalle funzioni intervistate, core, corporate e customer service, quest’ultima storicamente con un maggiore livello di digitalizzazione, grazie all’alta competitività nel settore.
Gli ambiti di applicazione si collocano all’interno di un panorama più ampio che i rispondenti identificano nell’accelerazione del processo di innovazione, ostacolato da un’operatività ancora basata su fogli di calcolo che non consente ad esempio di ottenere una vista unificata degli asset e, per quanto riguarda gli ambiti corporate, da sistemi ERP non facilmente adattabili alle rinnovate esigenze, con ampi spazi di miglioramento negli ambiti della gestione dei contratti (54%), dei processi di procurement (46%), e del billing e fatturazione (39%).
Tra le sfide e gli ostacoli all’adozione dell’Intelligent automation vi sono, secondo il 42% dei rispondenti, il timore di dover ridisegnare una serie di attività complesse con le nuove tecnologie, seguito dalla resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti (39%) e dalla scarsità delle competenze interne necessarie (26%).
Dalla survey emerge che le aziende finora si sono limitate a introdurre sistemi di robotic process automation senza reingegnerizzare il processo e limitandosi ad ambiti circoscritti senza intrapredere progetti su ampia scala.
“L’energy & utility sono due settori importanti per Appian – ha commentato Silvia Fossati, Area Vice President Southern Europe di Appian – nei quali stiamo crescendo come presenza a livello italiano ed europeo. Possiamo aiutarli a potenziare le loro applicazioni legacy e ad orchestrare end-to-end i processi chiave del core business, delle operation e del customer service, in tempi contenuti grazie alla nostra piattaforma di automation low-code”.