In occasione della presentazione del primo Rapporto Optime 2019, l’Osservatorio Permanente per la Tutela in Italia del mercato dell’Elettronica si evince che in Italia l’anno scorso si sono spesi oltre 15 miliardi in prodotti elettrici ed elettronici (17 miliardi se si allarga il perimetro ai prodotti collaterali): un volume di affari risultato in crescita dell’1,2% rispetto al 2017. Nonostante questo il settore, che potrebbe contribuire in maniera ben più importante alla economia nazionale, è frenato da fenomeni di abusivismo commerciale che sottraggono risorse allo Stato e minano la fiducia dei consumatori.
Questo comparto di mercatao, ricordano gli uomini dell’Osservatorio, non solo rappresenta 1 punto di PIL, ma anche una quota percentuale molto significativa dei consumi delle famiglie, che restano l’elemento essenziale per la crescita e il dinamismo economico del Paese. La spesa media annuale di ogni italiano per l’acquisto di prodotti elettronici è tuttavia di soli 276 euro, una cifra che rappresenta soltanto la metà di quella registrata in Germania, e meno di due terzi di quanto avviene in Francia, eppure gli Italiani mi mostrano particolarmente attratti dalle novità tecnologiche.
Oltre situazioni strutturali, negli ultimi anni sembrano emergere con maggiore forza allarmanti fenomeni di distorsione del mercato che sottraggono risorse alle imprese sane e agli investimenti mirati alla crescita. E ancora più preoccupante si prospetta il futuro con l’avvento del commercio tramite i social media e l’utilizzo sempre più esteso delle criptovalute.
“Tra le nostre proposte chiave – ha dichiarato il presidente Davide Rossi – vi è, innanzitutto, la responsabilizzazione degli intermediari digitali per farli diventare sostituti d’imposta, l’unica soluzione per risolvere il principale problema del settore: l’evasione dell’IVA. Inoltre, occorre sensibilizzare i consumatori su vari temi connessi alla correttezza e alla eticità dei propri acquisti”.