Ripensare lo sviluppo prodotto controllando in maniera più diretta il processo di produzione, attraverso la fabbricazione digitale, è il concetto di fondo della stampa 3D. Una tecnologia non nuova, con una lunga storia di ricerca e innovazione alle spalle, ma in continua evoluzione, grazie a un mercato mondiale in cui concorrono numerosi produttori.
Tra questi, l’americana Formlabs, un passato da startup fondata nel 2011 da tre studenti del MIT Media Labs, sta puntando a portare la stampa 3D verso nuovi livelli, non solo tecnologici ma anche di prezzo. E lo fa, nell’ambito della propria gamma di prodotti, attraverso una linea di stampanti basate su tecnologia SLS (selective laser sintering). Si tratta di un processo professionale di produzione additiva che in sostanza, spiega in un documento tecnico la società, “utilizza un laser ad alta potenza per sinterizzare piccole particelle di polvere di polimero e trasformarle in una struttura solida basata su un modello 3D”.
Stampa SLS, qualità industriale a costo accessibile
Dopo l’annuncio, diramato lo scorso luglio dal quartier generale di Somerville, Massachussetts, dell’introduzione sul mercato del nuovo modello Fuse 1+ 30W che Formlabs considera la sua più potente stampante 3D SLS di fascia industriale, in un incontro a Milano la società si è focalizzata soprattutto sui pregi della serie di stampanti SLS Fuse e sull’illustrazione della propria strategia commerciale.
“Il nostro obiettivo è espandere l’accesso alla fabbricazione digitale, e rendere la stampa 3D accessibile a tutti, in modo che, attraverso questa tecnologia, chiunque possa creare qualsiasi cosa” spiega Valeria Macis, Country Marketing Manager Italy, Benelux & Nordics di Formlabs.
“La stampa 3D non è nulla di nuovo, è stata inventata, brevettata tra il 1984 e il 1986, e ha oltre trent’anni di vita” ricorda l’ingegnere di prodotto Luca Colmi. Ma la strategia di Formlabs è “prendere una nostra specialità, una tecnologia di stampa 3D, tagliare uno zero dal prezzo di cartellino, e consegnarla nelle mani di più persone possibili. L’abbiamo fatto nel 2012, con la stampa SLA, che funziona con resine e laser”.
Le stampanti SLA, per inciso, utilizzano la stereolitografia e sono la linea di prodotti professionali con cui Formlabs è entrata nel mercato nel 2012. “Otto anni dopo abbiamo fatto la stessa cosa con la stampa SLS, basata su polvere di polimero e laser. La tecnologia SLS, fino a tre anni fa, aveva un costo di accesso per una macchina base attorno ai 170-200 mila dollari. A inizio 2021, in Formlabs abbiamo presentato un sistema, Fuse 1, che, ancora una volta, riesce a tagliare uno zero dal prezzo della macchina, portandolo attorno ai 20 mila dollari”.
I vantaggi della stampa SLS non si fermano poi al prezzo: “Nella stampa SLA, l’uso di resine consente di ottenere finiture accurate, ma il limite di questi materiali altamente ingegnerizzati è non raggiungere le proprietà delle plastiche, dei classici materiali industriali, come nylon e polietilene” aggiunge Colmi. Invece, la stampa SLS consente l’utilizzo di varie leghe di nylon, ad esempio polvere Nylon 11 CF, rinforzata con fibra di carbonio, permettendo di ottenere parti leggere e dotate di rigidità e robustezza idonee alle applicazioni in cui è richiesta elevata resistenza agli impatti.
Fuse 1 e Fuse 1+ 30W
Rispetto alla macchina Fuse 1 (in immagine di copertina), in grado di gestire in-house prototipazione e produzione mantenendo, assicura Formlabs, elevata produttività, il modello Fuse 1+ 30W si caratterizza per una velocità di stampa superiore. Velocità resa possibile dalla presenza di un laser con potenza di 30W, in grado di raggiungere una velocità di scansione fino a 12,5 metri al secondo.
In aggiunta, Fuse 1+ 30W, come accennato, è in grado di utilizzare la polvere Nylon 11 CF che rappresenta l’ultimo ingresso nella libreria di materiali di Formlabs dedicati alla stampa SLS e idonei a svariate applicazioni. Queste ultime possono spaziare nell’ambito della prototipazione (prototipi, stampi, modelli medicali e dentali) e in quello della produzione, dove l’esigenza può essere produrre parti finali in volumi sia ridotti, sia elevati.
Indastria, i sistemi Fuse velocizzano la produzione
Il valore di business ottenibile attraverso la stampa SLS è testimoniato dall’esperienza imprenditoriale di Mirko Galati, cofondatore e CTO di Indastria. “Una realtà nata alla fine del 2019, pochi mesi prima della pandemia”, non identificabile come semplice service di stampa 3D ma come partner in grado di seguire il cliente in tutta la filiera della progettazione, dal design alla realizzazione dell’oggetto.
“Indastria ha scelto fin da subito la tecnologia Formlabs – precisa Galati – perché ha visto in essa una nuova generazione di sistemi. Essendo nati nel 2019, non potevamo pensare di restare ancorati a vecchie tecnologie, ma dovevamo immaginarne di nuove. E l’idea di installare in una piccola realtà, con spazi ridotti, stampanti 3D a costi accessibili in grado di emulare e, talvolta, anche superare le vecchie tecnologie è stata una strategia vincente. Oggi siamo dotati di otto sistemi Formalabs, di cui quattro SLA, e quattro sistemi Fuse per la stampa SLS. Indastria utilizza questi sistemi per la produzione: i nostri clienti, aziende medio-grandi, producono i loro oggetti usando le nostre tecnologie”.
Tra questi clienti vi sono, ad esempio, aziende del settore medicale e odontoiatrico. Tra l’altro, in ambito sportivo, Indastria è sponsor tecnico del team di Moto2 SpeedUp-Boscoscuro per il mondiale 2022: qui la stampante Fuse 1 serve a realizzare componenti della moto con le proprietà meccaniche richieste, oltre che a produrre in tempi rapidi i pezzi che nel corso di una gara gli ingegneri possono decidere di modificare, rifabbricare ed usare nella gara successiva.