Un progetto efficace di smart working deve prendere le mosse da un piano di system engineering che abbracci l’infrastruttura IT partendo dal cuore dell’architettura: in questo modo tutte le azioni di remotizzazione – come quelle che ricadono nel Device Management o l’eventuale deployment di virtual desktop infrastructure – possono candidarsi al successo. Solo così, inoltre, un fattore cruciale come quello della sicurezza può essere affrontato in maniera esauriente, sia dal punto di vista dell’endpoint sia come protezione degli asset.
Posto in sicurezza il patrimonio informativo dell’azienda tramite un’infrastruttura solida, ridondante, a prova di hacker e di incidenti, va poi fatta una classificazione rigorosa dei profili utenti assegnando loro le credenziali d’accesso a dati e applicazioni attraverso sistemi avanzati di Unified Communication & Collaboration.
Questo white paper, fornito da Westpole, spiega come implementare con successo lo smart working, garantendo i più alti livelli di sicurezza e user experience. Continuando a leggere, potrete scoprire quali sono:
- le differenze tra smart working e remote working
- le colonne portanti di uno smart working di successo
- le caratteristiche chiave del digital workplace
- il ruolo dei managed services applicati allo smart working
- l’importanza dei sistemi di Unified Communication & Collaboration