Nella Internet of Things ogni oggetto diventa potenzialmente comunicante. Questo significa che ci deve essere tutta una nuova un’intelligenza di sistema capace di abilitare nuovi servizi e una nuova interazione ad alto valore aggiunto in termini di collaborazione e condivisione.
Se da qui al 2020 gli analisti predicono 50 milioni di dispositivi connessi, tra smartphone, tablet, totem interattivi, wearable technologies di ogni foggia e misura è facile immaginare lo sviluppo delle App a supporto di questi oggetti.
Solo la telefonia mobile ha generato migliaia di titoli negli App Store. Gli smartwatch e gli occhiali intelligenti saranno un ulteriore canale atto a favorire lo sviluppo della domanda.
In questo white paper, redatto da HP, sono descritti tutti i rend di una rivoluzione in atto, che porterà a definire nuovi orizzonti di sviluppo ma anche nuove modalità di fruizione. In particolare il documento spiega come:
- gestire l’innovazione attraverso una progettazione del software più veloce e personalizzata in base alla tipologia di dispositivo e di utente
- reimpostare le risorse a supporto dello sviluppo, costituendo il dream team della mobility
- ragionare su una strategia mobile nel medio e nel lungo termine
- sfruttare il cloud come risorsa strategia all’innovazione on demand
- sviluppare una vision convergente, tra tecnologie fisse e tecnologie mobili
- istruire una governance all’insegna della security senza ingessare gli utenti
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